Il presidente azzurro ha ricevuto il premio per la miglior squadra della stagione 2022/23 durante il Gran Galà del Calcio. E all'ex tecnico: "Invitami da te in campagna"
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"Lo scorso è stato un anno indimenticabile perché atteso da 30 anni. Siamo riusciti a regalare a questa città un sogno". Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha ricevuto il premio per la miglior squadra della stagione 2022/23 durante il Gran Galà del Calcio AIC. "Con Spalletti è stato un matrimonio felice", ha aggiunto il patron azzurro che prima dell'evento ha anche salutato l'attuale ct azzurro, con cui ha scambiato qualche battuta. De Laurentiis dopo aver ricevuto il premio ha inoltre ringraziato lo stesso Spalletti, la squadra, il direttore sportivo Giuntoli "con cui abbiamo condiviso otto anni" ma "soprattutto i tifosi del Napoli che meritano questo Scudetto. La squadra era un gruppo fortissimo, senza individualismi". Poi a Spalletti: "Mi devi sempre invitare in campagna da te, una bella rimpatriata per il Napoli in campagna. Tanto fino a marzo non hai più partite della Nazionale...".
"L’anno scorso è stato indimenticabile perché era atteso dai napoletani da 33 anni. Voi sapete che a Napoli, prima di questo scudetto, esiste un solo mito che è quello di Maradona. Quindi siamo stati capaci di riportare in questa città un sorriso e soprattutto a insegnare ai più piccoli che lo stadio è un centro di aggregazione molto importante anche sul piano sociale. Oggi i bambini tifano più di prima - ha detto De Laurentiis - Quando arrivai a Napoli e non sapevo ancora nulla di calcio, mi fermai davanti a una chiesa dove c’era un campetto con tre bambini: uno con la maglia del Milan, un altro dell’Inter e un altro della Juve. Scesi dall’auto e gli chiesi: "Scusate ma perché non avete la maglia del Napoli?". "Chi c... sei", fu la risposta. Allora feci due passi indietro e dissi. 'Qui c’è molto da lavorare'". E ancora sul rapporto con Spalletti: "È stato un matrimonio felice, talmente felice che quando mi ha detto che non se la sentiva più di andare avanti, anche se contrattualmente potevo andare avanti in precedenza avevo fatto un errore con Benitez obbligandolo a non andare via, ho deciso di lasciarlo andare. Avendo vinto lo scudetto e regalato a questa città un sogno che durava 33 anni, bisogna anche ringraziarlo e lasciarlo andare".