Conferenza stampa del presidente azzurro: "Degli arbitri non me ne frega un c... Penso già al 2030 per il mio Napoli"
Spalletti, Superlega, le ambizioni Champions e il rapporto con gli arbitri. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis ha indetto una conferenza stampa come annunciato dopo l'1-1 interno contro il Monza, ma nel corso dell'evento il numero azzurro ha toccato i temi più disparati senza filtri come consuetudine. "Spalletti aveva lo stesso contratto di Benitez - ha spiegato -, l'opzione inserita è unilaterale ed entro un determinato periodo potevo esercitarla e ho fatto bene a farlo. Non esiste la carineria quando guidi un'impresa e negli Stati Uniti mi considerano un avvocato rompiscatole. Il 21 aprile gli ho mandato la Pec con l'esercizio dell'opzione, volevo spronarlo dopo le tre partite col Milan. Mai mi sarei aspettato che Spalletti un mese dopo mi comunicasse l'intenzione di volersi prendere un anno sabatico".
LA ROTTURA CON SPALLETTI
L'addio di Spalletti sorprese la società Napoli e lo stesso De Laurentiis che per trovare un sostituto, poi individuato in Rudi Garcia, impiegò diverso settimane: "Quando cerchi qualcuno, trovi anche chi non è interessato - ha svelato il presidente azzurro -. Poi non mi davo per vinto, volevo trattenere giuridicamente ma anche amichevolmente Spalletti, anche se mi venne il dubbio che Gravina lo avesse già contattato, ma non ho le prove. Il mio errore è stato di non tenere il punto fermo ed andare in causa. L'ho liberato per riconoscenza. Voleva essere avvisato prima? E perché? Io ho un carattere difficile, ma non lo sono. Spalletti probabilmente ha bisogno di andare a briglia sciolta e in Nazionale sta bene perché non allena tutti i giorni".
De Laurentiis ha provato a trovare una spiegazione tecnica alla decisione di lasciare il club di Spalletti: "Forse avrà immaginato di aver tratto il massimo dal gruppo, ma non posso capire la sua scelta. Umano per uno che non ha mai vinto nulla in Italia o in Europa, con tanti problemi negli spogliatoi, voglia lasciare da grande vincitore con un successo. Questa è l'unica interpretazione non malevola che voglio dare, lasciando stare l'idea della Nazionale".
LA SCELTA DEL NUOVO ALLENATORE
"Thiago Motta era uno dei possibili allenatori che ho valutato - ha confermato De Laurentiis durante la conferenza -. Ho parlato con lui sei ore a Roma l'anno scorso e già lì mi disse che la sua ambizione è di allenare un club fuori dall'Italia. La scelta di un allenatore dev'essere bilaterale. Anche con l'avvocato-agente di Luis Enrique abbiamo parlato tre giorni, poi ha scelto il Psg. Ci sono club più blasonati del Napoli che hanno una maggiore attrazione. Anche Dragusin è un esempio, nonostante gli abbia offerto più soldi ha scelto l'Inghilterra".
IL CARATTERE DI DE LAURENTIIS E I RIFIUTI
L'idea di poter essere il problema, con il suo carattere e il modo di lavorare, la causa dei tanti rifiuti ricevuti non sfiora De Laurentiis: "Non penso di esserlo - ha ribadito -. I giocatori più importanti li ho portati e trattati io, anche Spalletti non l'ha portato Giuntoli quando Gattuso non si sentiva bene con il problema all'occhio. Andai a Milano e lo convinsi ad accettare. Arrivò terzo e gli venne scritto di tutto, che se ne sarebbe dovuto andare; Napoli è una città complessa e bisogna avere l'umiltà di accontentare. Se non ci fossi io lo stadio del Napoli non si farebbe così come il centro sportivo. Ci sono i miei soldi personali a garanzia".
L'ARRIVO DI RUDI GARCIA, L'ESONERO E LA PREPARAZIONE ATLETICA
Nel corso della conferenza stampa, De Laurentiis ha parlato anche della scelta di Rudi Garcia per sostituire Spalletti sulla panchina del Napoli: "Farei causa a chi gli diceva che era bollito visto tutto quello che ha fatto in carriera. A Capodimonte mi disse di non aver visto le partite del Napoli, ma lo presi come fosse un gioco. Più avanti però ha dimostrato di voler andare avanti con un proprio percorso, ma quando a Spalletti demmo nuovi giocatori li adoperò subito. Garcia perché non ha utilizzato Lindstrom e Natan? Se l'avessi cacciato subito cosa avreste detto tutti, ci sarebbe stata la rivoluzione. Stessa cosa se avessi portato subito Mazzarri. A Garcia ho dato diverse opportunità e quando ha ascoltato, come a Lecce, abbiamo vinto 4-0. Ero sempre qui, poi mi allontanavo faceva cose discutibili e perdevamo".
Poi l'esonero: "Contro l'Empoli gli ho detto che stava sbagliando. All'intervallo scesi nello spogliatoio e gli dissi: ma che cazzo stai combinando? Vuoi veramente farti mandare via? Mi disse di lasciarlo stare e alla fine è andata così. Finita la gara l'ho mandato a f...".
Discorso preparazione atletica. "Avevamo Sinatti e Garcia con il suo fare da puzza sotto il naso mi disse di volerlo mandare via, con lo stesso Sinatti che non voleva restare sotto Rongoni. I due hanno litigato e alla fine ho sbagliato mandando via Sinatti. Dovevo andare da Garcia e dirgli: fuori tu o Rongoni. Ho pensato tante volte di esonerare Garcia, ma ero interessato affinché le cose andassero bene. Ho chiamato due volte il preparatore perché avrebbe dovuto fare le stesse cose fatte da Spalletti".
SERIE A COME LA PREMIER LEAGUE
Negli ultimi giorni ha fatto discutere la riunione tra Inter, Juventus e Milan con la volontà di una maggiore indipendenza della Serie A dalla Figc seguendo il modello inglese della Premier League. "Lo dico da 10 anni. L'Inghilterra è l'unica che fattura bene, qui da noi i tifosi sono voti e i politici non vogliono negargli la frequentazione degli stadi affinché possano fare ciò che vogliono. Cancelliamo la legge Melandri che ha rovinato il calcio, abbiamo svenduto i diritti tv per i prossimi cinque anni. La Lega è inesistente. Questo è un mondo dove non esiste logica e bisogna tagliare le cose con l'accetta. Io divento sgradevole e antipatico, ma in realtà sono propositivo, ma in Italia se lo sei diventa un problema".
Il FILM SULLA STAGIONE DELLO SCUDETTO E IL RIMPIANTO CHAMPIONS
Ripercorrendo l'annata 2022/23 culminata con lo scudetto, De Laurentiis ha anche annunciato l'uscita di un film sulla cavalcata in campionato del Napoli, ma non nascondendo anche una certa delusione: "Il bell'impasto a un certo punto non è lievitato come avrebbe dovuto. Ci sono rimasto malissimo nell'uscita dalla Champions, mi aspettavo di poterla vincere. L'Inter a cui abbiamo dato 20 punti di distacco è andata a un passo dal vincerla, perché non avremmo potuto giocarcela noi? Vincere lo scudetto è stato importantissimo, ma anche la Champions League o andare in finale che mi avrebbe portato al Mondiale per Club che vale circa 100 milioni di euro. Non dimenticatevi che l'anno scorso è stato più semplice di questo: il Liverpool arrivò quinto, l'Ajax terzo. I successi meritatissimi quest'anno non sarebbe stato così facile realizzarli".
Tutto quello che ho raccontato e anche la voglia di Spalletti di rimanere sul pezzo per non cadere in distrazione è presente nel film che sto finendo di montare. Uscirà ad aprile nei cinema".
IL FUTURO DEL NAPOLI
Le aspettative per il futuro del Napoli sono alte e De Laurentiis non si è tirato indietro: "Io guardo già al 2030 e sto immaginando ciò che devo fare perché in quel momento questa squadra e questa città siano economicamente pronte per competere con le squadre più forti al mondo. Questo è il mio obiettivo. Noi siamo sul pezzo, anche con i giovani e col vivaio. Sono sempre stato l'alfiere di questa città e quando vedo che dall'altra parte c'è della critica non necessaria, penso che non si ragioni da tifoso. Non mi intasco gli 80 milioni di utile (e 147 di riserve) perché non mi servono. Giuntoli? E' stato otto anni con noi e nessuno mi ha mai detto niente, nascondendomi che fosse juventino. L'avessi saputo non l'avrei preso con tutto il bene che gli voglio".
IL SIGNIFICATO DELLA CONFERENZA
De Laurentiis aveva promesso di spiegare ogni sua scelta con una conferenza stampa e l'ha fatto. "Ho spiegato che la scelta di Garcia era stata fatta per le sue credenziali, non per niente bollito e in Europa aveva fatto meglio di Spalletti. Io voglio vincere il più possibile, voglio dare dignità al Napoli. Combattiamo però in un contesto ancora sbagliato, ma siamo l'unica squadra in Italia con un bilancio in attivo e che gioca contro squadre che hanno quasi un miliardo di debiti, che non dovrebbero iscriversi al campionato. Ce la mettiamo tutta, ma fatturiamo la metà di Juventus, Milan e Inter. Dobbiamo essere perfetti, ma perché devo usare i miei soldi per sistemare il Maradona o per un centro sportivo all'avanguardia? In Lega si parla molto, ma a parte pochi come me dove sono i veri presidenti alle riunioni? Nel Consiglio di Lega decidono in pochi, perché? Perché fa comodo a Lotito".
IL RINNOVO DI KVARATSKHELIA
"Ho chiamato il suo clan tre mesi fa e ci siamo già riuniti. Gli ho scritto quello che avrei voluto fare e come allungare il nostro contratto. Mi hanno risposto che stanno bene al Napoli e che a fine campionato ne avremmo riparlato".
CENTRO SPORTIVO E STADIO
"Fra un anno e mezzo devo lasciare Castel Volturno e devo iniziare i lavori. In 3-4 mesi devo finire la progettazione del centro sportivo nuovo che sarà di 30 ettari. Afragola e litorale di Pozzuoli. Sullo stadio sono stato chiaro con il sindaco: o troviamo un accordo nei prossimi 4 mesi o andiamo da un'altra parte a farlo. Lo stato non ci aiuta".
SUPERLEGA
"Non mi sono mai pronunciato a favore della Superlega, ma mi batto per la democraticità e la libertà del mercato. Il monopolio della FIFA dovrebbe far incazzare. Ho detto a Perez che l'idea della Superlega è sbagliata e dovrebbe pensare a un campionato alternativo perché quello nazionale è prioritario."
IL FUTURO DI MAZZARRI
"Mazzarri è un amico di famiglia e ha capito che quando decise di andare all'Inter fu un errore di valutazione. Io amo Napoli, non mi considero di passaggio. Mazzarri lasciatelo lavorare, sarà quel che sarà".