Il tecnico azzurro si apre con i tifosi presenti in Trentino e svela: "Quando inizi a giocare lo fai per vincere"
Dimaro accoglie il Napoli in piazza e nel consueto appuntamento annuale è anche Rudi Garcia a prendere ancora una volta contatto con i tifosi azzurri arrivati in Trentino per il ritiro dei campioni d'Italia. Rispondendo alle domande dei tanti presenti tra il pubblico, il tecnico dei partenopei ha alzato l'asticella e le ambizioni per la prossima stagione: "Il mio compito qui è spingere i giocatori per farli rimanere a questo livello, perché quando fai un bel pasto sei sazio. Io devo fare in modo che l'asticella resti alta, io li aspetto lì. Sarà un lavoro dal punto di vista psicologico". Su Osimhen ha chiuso poi ogni discorso: "È sotto contratto e arriva domani". Sul Napoli che verrà ha poi sottolineato: "Partiamo dal 4-3-3, ma ho giocatori pronti per cambiare. Voglio intelligenza tattica".
Un caldo abbraccio dai tifosi in compagnia di Juan Jesus e Gollini per il tecnico Garcia, che rispondendo alle domande dei tifosi, dai più giovani ai più anziani, ha svelato gli obiettivi del suo Napoli: "Quando inizi un gioco lo fai per vincere e anche per noi è così. Quando sono arrivato a Napoli, anche se i giocatori erano in vacanza ho visto la città tutta azzurra, tante bandiere per festeggiare. Questo mi è piaciuto, sapevo della grande passione, ma ho capito che è più di una passione per il calcio, è una religione. Champions o scudetto? La risposta è stata data (tutti e due, dal pubblico)".
Su Osimhen ha poi ribadito: "È sotto contratto, arriva domani con tutti gli altri. Il presidente è ambizioso, avremo una squadra di qualità".
Il tecnico ha poi parlato dell'addio di Kim: "Come difensori centrali abbiamo Juan Jesus, Rrahmani e Ostigard che sono ottimi giocatori. Se possiamo trovare un quarto che abbia qualità da titolare ben venga, altrimenti ne ho già tre".
"Più spazio per Raspadori? Quando si fa un pasto non si mette un solo ingrediente, ci vuole tutto e Raspadori è un ingrediente che fa gol. Amo la logica, se una squadra gioca molte volte bene, ha possibilità tante volte di vincere le partite e vogliamo fare questo" il commento di Garcia.
E in ritiro, oltre alla preparazione tecnica e tattica, ci sarà anche tanto lavoro sulla testa dei giocatori: "Devo lavorare tanto in ritiro con la squadra, a Lille ho fatto la doppietta dopo 52 anni e poi quando sono rimasto ho visto che i giocatori hanno dato tanto e di più. Il mio compito qui è spingerli per farli rimanere a questo livello, perché quando fai un bel pasto sei sazio. Io devo fare in modo che l'asticella resti alta, io li aspetto lì. Sarà un lavoro dal punto di vista psicologico".
"Come giocheremo? In 11 (ride, ndr). Faremo un bel gioco ed efficace, l'importante è vincere. Se il gruppo non cambia molto, e il primo grande acquisto è alla mia sinistra (Gollini, ndr), e quando l'allenatore ha due portieri fortissimi ha già una bella assicurazione- ha detto-. Iniziamo col 4-3-3, vedrò anche i giovani per vedere chi può rimanere. Quando hai un settore giovanile al top sai che ne puoi trovare qualcuno. Lavoreremo anche su altri sistemi di gioco, i giocatori sono preparati e poi spetterà a me capire. L'obiettivo è vincere, ma voglio giocatori intelligenti sul piano tattico".
E sul centrocampo orfano di Ndombele ha aggiunto: "Abbiamo tanta qualità e giocatori che possono giocare anche esterno d'attacco. Ndombele l'ho conosciuto a Lione da avversario, era un ottimo giocatore e oggi non è con noi. Troveremo come sostituirlo, chi gioca qua deve sapere giocare e mi piacerebbe trovare un giocatore con fisicità per aiutare Anguissa".
E nel finale c'è chi gli ricorda il violino suonato contro la Juve: "Adesso il calcio non è come 10 anni fa, è migliorato anche col VAR. È un calcio più giusto, non toglie di certo gli errori, ma il violino l'ho lasciato a casa in Francia. Spero non serva".