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Napoli, Gattuso è commosso: "Dedicato a mia sorella e ai miei genitori"

Il tecnico degli azzurri: "Preso un gol da polli, non è colpa di Ospina"

14 Giu 2020 - 00:12
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Dopo 95' intensissimi, Rino Gattuso può esultare per la conquista della finale di Coppa Italia. "Voglio ringraziare tutto il mondo del calcio che mi è stato vicino - ha spiegato il tecnico con le lacrime agli occhi -. La dedico ai miei genitori e a mia sorella a cui ero molto legato. Ringrazio i miei giocatori". Sulla gara: "Abbiamo regalato il primo gol, abbiamo preso un gol da polli. Non è colpa di Ospina, ma del posizionamento della prima linea. Abbiamo fatto una buona gara, ma nel primo tempo non abbiamo sviluppato il gioco in maniera corretta".

"Abbiamo provato a fare la pressione ultra-offensiva, ancora dobbiamo imparare. In queste prime settimane ci abbiamo lavorato. Il prossimo step è imparare a fare meglio queste cose".

Rino si complimenta con i suoi ragazzi: "La squadra è convinta e lavora bene durante la settimana. I ragazzi stanno dando tutto, il livello di questa squadra è altissimo. Se riusciamo a fare bene le due fasi possiamo toglierci delle soddisfazioni".

Sul rinnovo: "Io voglio vivere tutto ciò che sto facendo con grande tranquillità. Non sono uno che pensa solo ai soldi. A me piace lavorare con persone che mi seguono e mi stimano. In questo momento ho trovato una società che mi dà la possibilità di allenare giocatori molto forti e voglio continuare qui. Poi uno, due, tre anni non lo so. Se mi si chiude la vena e sbrocco, mi conoscete, i contratti non valgono nulla perché sono fatto così. E' un aspetto che devo migliorare".

Il gol di Mertens: "Ci siamo liberati un po'. Oggi non era facile, dopo 95 giorni. E' tutto strano ciò che abbiamo fatto, è successa la fine del mondo. Ogni settimana si perdono 2-3 giocatori perché hanno delle piccole contratture, si fermano. Sia noi dello staff che i giocatori siamo stati bravi a farlo succedere poco. E' cambiato tutto, anche venire allo stadio. Stare a distanza non è facile e non è bello. Ma rispetto per le migliaia di persone che ci hanno lasciato, è stata una roba devastante".

Mercoledì la finale con la Juve, contro cui Gattuso ha già perso ai tempi del Milan. "Affrontiamo una squadra abituata a vincere, composta da grandi campioni, con una certa mentalità. Possiamo giocarcela, ma servirà una grande partita per vincere".

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