Il difensore coreano aveva detto: "Sono stanco, penso al Napoli e non alla Nazionale". Dure critiche in patria
Kim Min-Jae non è solo uno dei leader del Napoli che vola sempre più verso lo scudetto, ma anche di una Corea del Sud che conta sulle sue prestazioni in campo internazionale. Idolo in patria, il difensore azzurro è però finito nella bufera dopo alcune parole dette al termine di un match con la nazionale asiatica. "Sono stanco, penso al club" ha detto dopo la sconfitta con l'Uruguay, parole che non hanno fatto piacere a tifosi e ambiente. "Mi dispiace, le mie parole sono state travisate" si è scusato poi in un lungo post sui social.
Tante polemiche, ma soltanto per un fraintendimento. Kim, infatti, al termine della gara amichevole persa a Seoul per 2-1 contro l'Uruguay, si era detto esausto e di "voler pensare solo al club e non alla nazionale", ma il senso delle sue parole sarebbe stato frainteso dalla stampa. Il difensore, infatti, non voleva far passare il messaggio di aver snobbato l'impegno con la Corea del Sud, anzi.
Su Instagram, in un lungo post, ha tenuto quindi a precisare: "Mi dispiace, le mie parole sono state travisate. Mi dispiace se le mie parole hanno ferito qualcuno. Sono un giocatore rappresentativo di questa nazionale e non l’ho mai data per scontata, anche quando non ero al meglio fisicamente o quando ho dovuto attraversare il mondo in viaggio per rispondere a una convocazione".
"Sono crollato mentalmente e ho avuto uno sfogo. Mi scuso ancora e chiedo ai tifosi di sostenerci sempre” ha sottolineato Kim sui social. Sotto al post del difensore, che in settimana ha dribblato le voci di mercato, numerosi messaggi di solidarietà dei compagni di nazionale che hanno ribadito il messaggio del numero 3 azzurro: "Stiamo tutti insieme".