Il San Paolo si prepara ad accogliere Messi per la prima volta: "Oggi è il più grande di tutti, ma nessuna gabbia per lui"
Il Napoli si prepara alla sfida di Champions League contro il Barcellona di Messi. Martedì sera al San Paolo andrà in scena l'andata degli ottavi di finale e per la prima volta in carriera l'argentino giocherà nello stadio che era stato di Diego Armando Maradona: "Lionel oggi è il il più grande di tutti, fa cose da Playstation - ha detto Gattuso in conferenza stampa - Però sarebbe un errore concentrarci solo su di lui. Nessuna gabbia. Il Barça è superiore e ne siamo consapevoli, noi però ce la giocheremo se faremo una grande partita".
LA CONFERENZA DI GATTUSO
Sul coronavirus
"Voglio innanzitutto dire che siamo vicini alle autorità e alle popolazioni che stanno combattendo contro il Coronavirus".
Sul Barcellona
"Non so se è il miglior debutto possibile in Champions o il peggiore. So che affrontiamo una grande squadra e che devo ringraziare Ancelotti e la squadra che mi danno questa possibilità. L'emozione c'è e c'è anche preoccupazione, perché da quando è arrivato Setien il Barça ha ricominciato a fare le cose che sapevano. Ora recuperano palla dopo 6 secondi, con Valverde erano 11. Servirà una grande partita, altrimenti rischiamo".
Su Insigne
"Non ha grande fisicità, ma un grande motore. Riesce a fare 12-13 km a partita, ripiega tanto ed è molto intelligente tatticamente. Deve migliorare sull'essere capitano, farsi sentire. Non parlare sempre, ma entrare nell'anima quando lo fa. Per il resto mi ha sorpreso, È molto intelligente e apprende subito".
Su Messi
"Sento parlare di gabbie, marcature a uomo...noi dobbiamo fare una bella partita di squadra. Io penso che lui sia un esempio per il calcio mondiale e per i bambini. È importante per lo sport, è un giocatore incredibile. Fa cose che vedo fare solo a mio figlio alla Playstation. È il più grande di tutti da qualche anno. Sarò soddisfatto se vedrò la squadra non subire troppo. Il Barcellona lo subiscono un po' tutti, ma dobbiamo giocare con la testa alta, senza paure. Dobbiamo rispettare l'avversario e giocarcela fino alla fine".
Sulla preparazione alla partita
"Oggi ho pensato a tutta la mia carriera, a quello che ho fatto io per arrivare fin qui e a quello che hanno fatto i ragazzi. Domani ci giochiamo qualcosa di importante, penso che il mio gruppo di lavoro si sia meritato questa opportunità, anche se gli ottavi non li abbiamo conquistati noi",
Sull'approccio tattico
"Se partiremo meno bassi? Lo vedrete domani...".
Sulla gestione della squadra
"Bisogna essere a contatto con i giocatori e con lo staff, avere sempre le parole giuste. Saper dire anche le cose brutte, per esempio domani dovrò dire a qualcuno di quelli in lista che non può venire in panchina. La squadra si tiene con il lavoro quotidiano, con la coerenza, arrivando prima dei calciatori e andandosene 3-4 ore dopo. Oggi le persone che ti circondano pesano tantissimo per i calciatori".
Sulla differenza tra incontrare il Barça da giocatore e da allenatore
"Da allenatore è molto più difficile. Da giocatore mi è capitato un paio di volte di incontrare il Barcellona e sembrava che facessero un altro sport. Xavi, Messi, Iniesta...non li acchiappavi mai. Noi correvamo per 90' a inseguire la palla. Ti chiedevi come potevi giocare a calcio contro questi qui. Ti ammazzavano mentalmente".
Meglio Messi o Maradona?
"Diego è il Dio del calcio. Però io l'ho visto nelle videocassette e nei DVD, mai da vicino. So il campione che è stato, però in questo momento io vedo a Messi fare le stesse cose che faceva lui. Forse io mi sono perso qualcosa di meraviglioso".
Come fermare l'argentino
"Noi non dobbiamo commettere questo errore. Dobbiamo giocare da collettivo, da squadra, non pensare di mettere gli uomini tutti su di lui".
Sulla qualità dei singoli del Napoli
"Penso che possa fare la differenza solo se messa a disposizione del collettivo. Non bisogna mai pensare solo per se stessi. Col Barça serve fare una partita quando hai palla e una quando non ce l'hai, sono due approcci diversi. Bisogna rischiare e palleggiare come fanno loro per metterli in difficoltà".
Sull'approccio mentale
"Serve un Napoli senza paura. Da quando alleno io le partite al San Paolo non sono state incredibili, a parte quella con la Juve. Anzi ho visto delle sciagure umane...Serve una squadra che lotta e si aiuta nei 90 minuti".
Su Manolas e Fabian Ruiz
"Anche Hysaj mi ha dato tanto, anche Mario Rui, Zielinski...Tutta la squadra mi sta aiutando. Fabian aveva bisogno di mettere forza nelle gambe, ma ha una grande tecnica. Penso solo che serva lavoro di squadra".
Su Lozano
"In questo momento deve lavorare per farsi trovare pronto. Non è il solo che sta giocando poco in questo momento. Io faccio delle scelte e in questo momento sto cercando altre soluzioni".
Se preferisce 11 Gattuso o 11 Kakà
"Preferirei 5 e 5...Per come vedo adesso il calcio preferisco dei giocatori tecnici piuttosto che come me. Avevo due ferri da stiro al posto dei piedi, soprattutto all'inizio della mia carriera".
Su cosa apprezza del Barcellona
"Andate a vedere la qualità dei ragazzini blaugrana. Mi piace questa metodologia del calcio spagnolo e soprattutto quella di Setien, l'ho spiato in passato quando era al Las Palmas...È un grandissimo e ho grande rispetto di lui e della cultura del lavoro sua e del Barça".
Sui giocatori del Barça
"Dobbiamo guardare tutti i trofei vinti da loro, sono dei marziani. Noi dobbiamo fare la partita della vita per portare a casa un risultato importante".
Sulle differenze tra il Barcellona attuale e quello di Xavi-Iniesta
"Con Setien sto rivedendo la squadra di qualche anno fa, che palleggia tanto ma poi vuole subito recuperare la palla con forza e veemenza. Gioca sempre anche con il portiere, praticamente giocano in 11 contro 10 perché Ter Stegen è quasi un playmaker. Poi sono impressionanti per come attaccano lo spazio".
Sulle percentuali del Napoli e la carica del San Paolo
"In questo momento dobbiamo essere noi a fare entusiasmare i tifosi. Dobbiamo pensare che la sfida dura 180' minuti, stare concentrati, lucidi e non sbagliare nulla. Dobbiamo essere sicuri delle nostre scelte".
Sulla fiducia nella squadra
"Io ne ho sempre avuta tanta, però a un certo punto mi sono accorto di alcune cose che non andavano, specialmente a livello difensivo. Davamo troppo campo agli avversari, ora invece siamo migliorati. Siamo più compatti. So che voi storcete il naso, dite che giochiamo male, tiriamo poco in porta, giochiamo da provinciali...Sono discorsi da bischeri, noi dobbiamo far finta di nulla e andare per la nostra squadra. Guardare la classifica, che è la cosa più importante".
Se il Barça è davvero strafavorito
"Hanno qualcosa più di noi, sicuramente. Dobbiamo giocarcela con questa consapevolezza".
Sulle scelte degli uomini
"L'esperienza conta molto, poi certo darò la precedenza a chi ha gamba e voglia".
Il Napoli può vincere la Champions?
Gattuso ride...