Contro il Milan la squadra di Conte ha sofferto a lungo, ma ha ottenuto il massimo e allungato in vetta: ora Atalanta e Inter
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È un Napoli che può cominciare a sognare quello che si risveglia la mattina dopo la vittoria sul Milan. I partenopei hanno approcciato il big match con grande personalità, lo hanno sbloccato dopo una manciata di minuti, poi hanno sofferto a lungo, ma lo hanno fatto da squadra, sapendo anche colpire nel momento migliore dell'avversario, con un cinismo da grande. Conte e Manna continuano ad allontanare la parola scudetto, ma la classifica parla chiaro: 25 punti in 10 giornate, miglior difesa del campionato e momentaneo +7 sui detentori del titolo. Difficile sognare un avvio di stagione migliore, almeno in termini numerici.
I test probanti, va sottolineato, sono appena cominciati: domenica al "Maradona" arriva l'Atalanta, poi la squadra di Conte tornerà a San Siro per affrontare l'Inter campione d'Italia, ultimo impegno prima della sosta. Serviranno dunque ancora un paio di partite per dare un giudizio più completo su questi scampoli di nuova era, ma i primi voti non possono che essere molto alti.
Di lavoro da fare comunque ce n'è ancora parecchio, non vi è dubbio: dopo il vantaggio firmato Lukaku la squadra si è fatta schiacciare con troppa facilità, è stata a lungo passiva e ha anche beneficiato di un pizzico di fortuna, oltre che dell'imprecisione degli avversari. In futuro servirà maggiore lucidità e capacità di gestione del possesso, perché il bunker che ha retto a San Siro potrebbe non farlo in alte occasioni.
Lo spirito però è quello giusto e a incarnarlo sono stati soprattutto i giocatori di maggior talento: Kvaratskhelia e Politano con la loro propensione al sacrificio, McTominay con la sua capacità di uscire da situazioni complicate palla al piede. Nota di merito a parte per Gilmour, che in una serata in cui c'era da battagliare ha dato il meglio di sé, meritandosi appieno l'abbraccio e i complimenti del mister al momento della sostituzione. Insomma, al momento sono tutti con Conte, che già in passato ha dimostrato con quale facilità sa trasformarsi nel condottiero di squadre a caccia di riscatto. Solo il tempo dirà fin dove questo gruppo può arrivare.