Secondo l'ex arbitro non ci sono i presupposti per una squalifica del belga: "Difficilissimo stabilire se sia simulazione o meno. E poi il Var ha visto"
Il rigore assegnato al Napoli nell'anticipo della prima giornata contro la Fiorentina ha fatto molto rumore: l'arbitro Massa ha sanzionato il contatto tra Mertens e Castrovilli e il Var, nell'occasione Valeri, ha avallato la sua decisione non invitandolo ad andare a rivedere l'azione al monitor suscitando la rabbia di Montella e dei tifosi viola.
Al di là del clamore suscitato, quello di Mertens non rientra nei possibili casi di prova tv, non ancora abolita dal regolamento nonostante la presenza del Var in campo ma utilizzata, ovviamente, sempre di meno. La spiegazione la fornisce Graziano Cesari, ex arbitro, storico moviolista e opinionista Mediaset: "Mertens allunga il passo e nel farlo un calciatore può cadere o inciapare, è difficilissimo dimostrare se si tratti di simulazione oppure no. Inoltre il Var ha visto l'episodio al monitor e attraverso il silent check ha dato l'ok a Massa escludendo la simulazione. L'applicazione della prova tv in questo caso non è possibile".
L'utilizzo della prova tv è disciplinato dai commi 2 e 3 dell'articolo 61 del Codice di Giustizia Sportiva e prevede che a chiederla sia il Procuratore Federale in caso di condotta gravemente antisportiva, ma solo per episodi sfuggiti sia all'arbitro che al Var. Il Napoli, dunque, può dormire sonni tranquilli: sabato è in programma il big match con la Juventus allo Stadium e Mertens potrà giocare.