Gioco e risultati al livello delle prime della classe: altre squadre hanno fatturati più alti ed esperienza maggiore ma nel calcio si può andare oltre
Luciano Spalletti fa bene a tenere spente le luci attorno al Napoli ma, quando domini in campionato e ti qualifichi ai quarti di Champions League con una disarmante fluidità, è logico che anche chi "spende 900 milioni" (giusto per usare le parole dello stesso tecnico toscano) inizi a guardarsi le spalle. Il bello di questo gruppo, però, è che sembra impermeabile a ciò che dice il resto del mondo, Castel Volturno sembra un fortino concentrato solo su lavoro e divertimento. Troppo poche le partite sbagliate in stagione - i pareggi a inizio stagione, in parte le sconfitte contro l'Inter e contro il Liverpool e sicuramente in Coppa Italia con la Cremonese - nonostante i meritati elogi per credere che, qualunque sarà l'esito dell'urna di Nyon, il Napoli sottovaluterà l'impegno.
E allora proviamoci a posizionare a metà tra la striscia di risultati positivi e lo Spalletti pompiere, tra i battimani degli avversari e la scaramanzia dei tifosi: data ormai per scontata la conquista della Serie A, questa squadra può davvero ambire alla vittoria della Champions League? Per qualità di gioco solo il Benfica si è finora dimostrato all'altezza di Osimhen & co., guai a dimenticare il Bayern Monaco che nonostante qualche inciampo in Bundesliga quando vuole può tritare qualsiasi avversario.
Cercando di non far arrabbiare Spalletti, col Manchester City sarebbe una sfida entusiasmante tutta da giocare ma senza sicuri perdenti alla vigilia. Il Real Madrid ha meno frecce al suo arco delle precedenti stagioni ma quando vede la coppa dalle grandi orecchie si trasforma. Un gradino sotto Chelsea, Inter e Milan: gli inglesi sono in ripresa ma hanno avuto sin qui una annata a dir poco travagliata, i distacchi accumulati dalle milanesi in campionato portano a pensare che il Napoli sia superiore in un doppio confronto.
Cercando di uscire dall'orticello delle solite dichiarazioni "ogni sfida è a sé, bisogna pensare partita per partita, non va sottovalutato ogni avversario", dunque, non c'è un motivo per non provarci, per non lavorare in ottica vittoria della Champions. Serve un pizzico di fortuna per mantenere sani i titolarissimi, ma chiudere gli occhi di fronte ai risultati messi insieme nei sei mesi di stagione sin qui disputati solo per scaramanzia andrebbe oltre l'umiltà: il Napoli ha dimostrato di poter davvero sognare, anzi di pensare in grandissimo.