Le parole del tecnico dopo la vittoria sull'Inter hanno chiarito che dopo il 4 giugno prenderà un'altra strada, la prima crepa un anno fa dopo il ko di Empoli
"Se non sei convinto di dare alla piazza tutto quello che merita è giusto fare dei ragionamenti. Non è un discorso piovuto addosso, viene da lontano, stando dentro al lavoro dal mattino alla sera". Le parole di Luciano Spalletti dopo la vittoria sull'Inter mettono di fatto un punto alla straordinaria avventura a Napoli del tecnico di Certaldo, che ha ricolorato la città di azzurro 33 anni dopo l'ultima volta. “Il discorso ormai è definito" ha ribadito il tecnico, il rapporto con Aurelio De Laurentiis evidentemente non può andare avanti, allenatore e presidente sono stati abbastanza chiari negli ultimi giorni.
Il primo è stato AdL, che ha sottolineato di "non voler tarpare le ali a nessuno" dando un po' l'anticipazione della separazione, Spalletti ha risposto che a lui "bastano solo un paio di stivali" come a chiarire di essere pronto a tornare nella sua tenuta a fare il contadino.
"Non sto aspettando niente, è tutto chiaro e definito. C'è soltanto da dirlo. E abbiamo convenuto con De Laurentiis di aspettare a dirlo. Non c'è stata nessuna trattativa", ha detto ancora il tecnico anticipando che il 4 giugno nonostante lo scudetto lui e il Napoli si diranno addio. Non c'è nessun'altra squadra nel suo futuro, almeno per ora, dopo una stagione esaltante ma estenuante Spalletti si prenderà un anno sabbatico.
La pec inviata dal presidente per far scattare l'opzione nel contratto del tecnico è stata l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso di un rapporto ormai colmo e che ha cominciato a riempirsi più di un anno fa, precisamente dopo il ko sul campo dell'Empoli che aveva messo fine alle speranze tricolore dello scorso anno e anche a rischio la qualificazione in Champions.
In quei giorni De Laurentiis aveva contattato altri tecnici e pensava addirittura a un cambio in corsa, ma poi la squadra vinse tutte le partite, centrò la qualificazione che ha poi permesso la rivoluzione estiva e le divergenze, pur profonde, furono messe da parte. Senza mai un chiarimento però e nei mesi successivi le incomprensioni si sono sommate fino a rendere impossibile continuare insieme. Spalletti è pronto a infilarsi gli stivali, AdL invece cerca già un nuovo allenatore.