L'attaccante nigeriano: "Qui hanno avuto fiducia in me e i tifosi meritano tutte queste gioie"
Victor Osimhen e Napoli è un binomio che sta facendo fuochi d'artificio. La città e i tifosi sono innamorati del bomber nigeriano, ma l'amore è pienamente corrisposto dal numero 9 a suon di gol e dichiarazioni d'affetto: "Napoli mi ha cambiato la vita, non avevo mai visto una cosa così. Tutta la città vive per la squadra, avevo bisogno del posto giusto per esplodere e Napoli è il mio". Fondamentali anche Gattuso e Spalletti: "Quando sono arrivato in Italia qualcuno non credeva in me, ma società e compagni sì ed è stato fondamentale".
Il primo anno e Gattuso - "Il presidente De Laurentiis e il ds Giuntoli sono stati pazienti con me - ha ricostruito Osimhen a France Football -, così come Gattuso che è stato fondamentale per il mio ambientamento nel calcio italiano e dal punto di vista umano, mi ha aumentato l'autostima. Per tutti dipendeva solo da me, anche se il primo anno non è stato facile ha continuato a dare tutto per la squadra e quando persone così importanti, oltre ai compagni, ti sostengono, non puoi fallire".
La svolta con Spalletti - "Con Spalletti non ho scelta, faccio gol ma devo essere il primo difensore altrimenti impazzisce. È un genio e non avete visto tutto, se riuscissimo ad applicare il 99% delle sue istruzioni distruggeremmo qualsiasi avversario. Qui è tutto tattico e il lavoro che Spalletti ha fatto da quando è arrivato non è paragonabile a quello che ho vissuto altrove, con tutto il rispetto per gli altri allenatori che ho avuto".
I tifosi - Nella lunga intervista, Osimhen ha parlato anche dei tifosi del Napoli: "L'energia che trasmettono alla squadra è incredibile, si sente tutta e anche quando mi fermano per strada non sono mai preoccupato - ha proseguito il nigeriano -. Allo stadio sono incredibili e non potrei essere più felice di quanto non sia qui a Napoli, la città merita lo scudetto e questo posto mi ha reso quello che sono".
L'infanzia difficile e la rinascita - "Da ragazzino volevo scappare dalle difficoltà e dai guai, ma sono molto legato alla mia terra e sono felice di essere cresciuto a Lagos. Ora ci rido - ha ricordato Osimhen -, ma non è stato facile, ho ricevuto tanti no e porte in faccia". Non quella dello Charleroi in Belgio: "Lì sono rinato, dopo la prima stagione già mi voleva un club italiano dopo aver fatto 20 gol e 4 assist, ma sono andato al Lille con Galtier che al primo allenamento mi chiese quanti gol avrei fatto al debutto e risposi che avrei fatto doppietta. Andò così e con quei gol ribaltammo lo svantaggio".