Grassani, legale del club azzurro: "Sono fiducioso. Contestato a Procura violazione procedurale"
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"Fiducioso sul fatto che non si arrivi a una condanna? Devo necessariamente esserlo perché conosco le carte del procedimento e l'impianto accusatorio mi sembra davvero insufficiente. Non si possono condannare dirigenti, peraltro con pene così afflittive, sulla base di una opinione diversa circa la valutazione di alcuni calciatori, in mancanza di criteri riconosciuti dagli organismi sportivi nazionali e internazionali e di qualsiasi altro elemento che porti a ritenere che sulla valutazione abbiano inciso criteri non tecnici". Così l'avvocato Mattia Grassani, legale del Napoli per il caso plusvalenze, a Lapresse all'indomani della richiesta della procura federale della Figc di 11 mesi di inibizione per il presidente Aurelio De Laurentiis e di una multa di 392mila euro per il club campano.
E ancora: "Abbiamo contestato una violazione procedurale da parte della Procura Federale che, ove accertata, determinerebbe l'improcedibilità del deferimento - ha detto Grassani - Inoltre, si insiste sulla censura della metodologia utilizzata dalla Procura Federale per imbastire l'accusa, ovvero una procedura fondata su dati asettici riscontrati da un sito come 'transfermakt' che non può essere considerata pratica convenzionale per la valutazione dei calciatori. Aderire a una simile ricostruzione frustrerebbe un principio cardine del diritto come l'autonomia negoziale delle parti e l'essenza del 'calciomercato', o più modernamente players' trading, che rappresenta una delle attività principale dei club". A proposito dell'acquisto di Osimhen, "Abbiamo evidenziato la genuinità dell'operazione, dimostrando come il valore di Osimhen - e dunque dei quattro calciatori trasferiti dal Napoli al Lille - sia stato individuato sulla base di considerazioni di natura tecnica", ha aggiunto Grassani.
"Come sta vivendo questa vicenda Aurelio De Laurentiis? Ovviamente con disappunto e imbarazzo, perché ha fatto della solidità economico-finanziaria, dell'attenzione ai bilanci e del rispetto delle regole il pilastro della sua Presidenza all'ombra del Vesuvio. Vedersi accusato di aver utilizzato escamotages contabili per realizzare benefici di bilancio, peraltro in assenza della minima necessita', non può che amareggiarlo", ha concluso Grassani.