Gli azzurri mancano il successo e portano a casa un pari dolceamaro che ha ricordato il 2-2 col Genoa
di Arturo CalcagniRischiava di essere la serata della caduta 'totale', ma il Napoli è ancora vivo. È questa la vera notizia nella notte del Maradona dopo il 2-2 col Milan: gli azzurri, grazie al cuore, sono salvi. Niente svolta come in tanti speravano ma un segnale, non banale, di presenza. E forse l'alba di una nuova ripartenza col 4-2-3-1 schierato nella ripresa da Rudi Garcia: il modulo perfetto per esaltare Giacomo Raspadori oltre al solito Matteo Politano, sempre più una certezza tra gol e assist.
Garcia, col triplo cambio all'intervallo, ha rimodellato la squadra e trovato, sulla carta, l'assetto migliore: con una mossa coraggiosa il tecnico francese ha salvato pure la sua panchina. Il minimo direbbero molti, e probabilmente la pensa così pure Aurelio De Laurentiis, che si è presentato negli spogliatoi tra un tempo e l'altro. Il presidente, in versione commissario, è tornato alla riscossa facendosi sentire: non a caso la musica al 46' è cambiata totalmente. E chissà come il patron avrà giudicato le parole di Rudi Garcia nel post-partita. Frasi, le ennesime, che hanno scatenato polemiche nell'ambiente napoletano.
"La scelta di Zanoli e non di Lindstrom o Zerbin nel finale? Perché sapevo che Natan prendeva il secondo giallo". Una risposta ironica quella del tecnico francese, ritenuta però l'ennesimo tentativo per glissare ed evitare spiegazioni tecniche. Garcia l'indovino verrebbe da dire: la storia tra lui e il Napoli continua a non sbocciare: fortunatamente per l'ex Lione ci sono i singoli a togliere le castagne dal fuoco. Ma la nostalgia di Spalletti è sempre più forte.