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Striscioni Olimpico, Pisani attacca

Il legale della famiglia di Ciro contro Pallotta: "Non ha preso posizione, il presidente della Repubblica faccia diventare questo episodio il simbolo della lotta alla violenza"

06 Apr 2015 - 19:58

Non si placano le polemiche sorte in seguito agli striscioni apparsi in Curva Sud durante Roma-Napoli. Angelo Pisani, avvocato della famiglia Esposito, replica alle dichiarazioni di Pallotta: "Solo dopo essere stati chiamati in causa, esponenti come Pallotta sono intervenuti con messaggi formali, non prendendo posizione e non condannando gli striscioni. Il presidente Mattarella deve fare diventare questo episodio il simbolo della lotta alla violenza".

Il legale della famiglia Esposito, intervenuto a Radio Crc, è durissimo e chiede l'intervento della politica: "Gli striscioni di Roma non sono solo contro la famiglia Esposito, ma contro l'associazione calcistica italiana. E' doveroso per i rappresentanti della politica scendere in campo e attivarsi per risolvere la situazione della violenza negli stadi. Al momento nessuno ha fatto nulla, se non fosse stato per Antonella Leardi sarebbe accaduta una tragedia ulteriore. Dobbiamo ringraziare la mamma di Ciro Esposito per sostenere con forza il suo messaggio, non è semplice fare ciò che sta facendo". E ancora: "Il presidente Mattarella deve fare diventare questo episodio il simbolo della lotta alla violenza nella nostra società. Il Presidente della Repubblica ha il potere e i mezzi per richiamare tutti all'ordine, i dirigenti sportivi e le società di calcio non devono più essere mirino di episodi di violenza".

Pisani si scaglia anche contro il presidente della Roma Pallotta: "Solo dopo essere stati chiamati in causa, esponenti come Pallotta sono intervenuti con messaggi formali, non prendendo posizione e non condannando gli striscioni di Roma. Ci sarebbe voluto un intervento durante la partita stessa, i calciatori non avrebbero più dovuto giocare, l'arbitro avrebbe dovuto fermare il match. Bisogna evitare in futuro altri pericoli, in Russia per esempio la Uefa sta decidendo di penalizzare il comportamento dei tifosi, mi chiedo perché in Italia non ci siano norme del genere".

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