Coppa Italia, Pessina porta la Dea in finale
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AdL ha lasciato Bergamo già al termine del primo tempo contro l'Atalanta, ma non intende esonerare il suo allenatore. A meno che sabato contro la Juve...
La sconfitta di Bergamo, costata la finale di Coppa Italia, è stato l'ultimo capitolo di un periodo nero per il Napoli. Un periodo che dura da ormai qualche mese e che, di fatto, ha sancito la rottura tra Aurelio de Laurentiis e Rino Gattuso. Il presidente è arrivato al punto di lasciare il Gewiss Stadium già al termine del primo tempo della sfida con la Dea, infastidito da una prestazione a tratti imbarazzante da parte degli azzurri.
Un gesto estremo, chiaro segnale di come il numero uno azzurro, che pure dopo il ko nella Supercoppa italiana, era sceso negli spogliatoi per incoraggiare la squadra, abbia abbandonato al suo destino proprio Gattuso. Per il momento, però, non sono previsti ribaltoni in panchina. L'intenzione è quella di arrivare assieme a fine stagione e poi dirsi addio. Senza arrivare alla firma di quel prolungamento del contratto che solo in autunno sembrava cosa fatta.
Il problema è che sabato allo stadio Maradona arriva una Juve rinata grazie a un 2021 che l'ha rilanciata nelle corsa scudetto le ha fatto alzare il primo trofeo stagionale proprio contro il Napoli e le ha garantito almeno un'altra finale, quella di Coppa Italia, prima della fine dell'annata. E se contro i bianconeri di Pirlo dovesse finire male, molto male, allora non è detto che AdL non prenda una decisione estrema, esonerando il suo allenatore.
Le alternative, non è un mistero, non mancano. Il Napoli sarebbe pronto a richiamare uno dei suoi grandi ex per provare a risollevare spirito e soprattutto risultati. I nomi sono quelli di Rafa Benitez e Walter Mazzarri, pronti a subentrare in corsa a Gattuso. Per ora restano in "stand-by", ma non sono esclusi clamorosi colpi di scena.
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