La squadra di Spalletti vince all'Olimpico dimostrando di avere mille armi per far fronte a qualsiasi difficoltà
Cambio di sistema di gioco, con il ritorno al 4-3-3, e sei giocatori nuovi rispetto all'ultima giornata. Basta questo per dare un'idea della forza del Napoli di Spalletti. La personalità nell'affrontare i diversi momenti della gara, la capacità di restare in partita, la possibilità di poter attingere dalla panchina pescando giocatori di livello sono le tante armi a disposizione di Spalletti per poter puntare alla vittoria finale.
Non era per niente facile scendere in campo all'Olimpico, trovarsi di fronte, per una parte del match, la versione migliore del sarrismo, ritrovarsi sotto dopo quattro minuti e non abbattersi nemmeno quando il tuo predominio territoriale non porta a nulla di concreto. Dopo la rete di Zaccagni il Napoli ha cercato il pari ma la Lazio ha saputo difendersi in modo credibile, non concedendo troppi spazi agli azzurri. Il baricentro più abbassato del solito, da parte biancoceleste, non ha permesso agli ospiti la possibilità di sfruttare i palloni in verticale per la velocità dei suoi attaccanti. Il Napoli ha provato ad attaccare posizionalmente, con Kvaratskhelia e Lozano a occupare i mezzi spazi, lasciando le corsia alle avanzate di Di Lorenzo e Mario Rui.
Il gol del pari è arrivato su calcio piazzato con Kim, altro grande protagonista della partita. Nessun problema nemmeno quando Lozano è stato costretto a uscire, visto che al suo posto è entrato un Politano particolarmente ispirato. In apertura di ripresa è andato in scena il Napoli migliore, con la Lazio costretta a difendersi in area e a ringraziare un grande Provedel. Poi è arrivato il gol di Kvara, autore dell’ennesima prova sontuosa e Spalletti ha potuto gestire la gara cambiando ancora sistema di gioco (4-2-3-1) con l'ingresso di Elmas e Raspadori. Nel finale spazio anche a Olivera e Ndombele, giusto per far capire al resto del campionato il livello dei giocatori a disposizione dell'allenatore azzurro.