Immobile ha mostrato i suoi limiti, a questa Nazionale manca un bomber vero
Nel calcio segnare è un “dettaglio” non da poco. Serve un buon gioco e serve, soprattutto, uno in grado di buttarla dentro. Ecco, Mancini è metà dell’opera perché la sua Nazionale ha una manovra fluida, un buon possesso palla, ma non è concreta. Manca il gol e, come detto, un grande attaccante.
Immobile, il meglio su piazza al momento, ha dimostrato contro il Portogallo tutti i suoi limiti. Due occasioni nitide e tabellino immacolato. Se in quattro partite di Nations League gli azzurri hanno segnato solo due reti, un rigore e da un calcio d’angolo, il problema è evidente e ormai conclamato. Nel 4–3-3 ben studiato dal ct non c’è il finalizzatore, l’attaccante che trasforma in oro le occasioni. Una partita storta per Ciro, può starci, ma quello che preoccupa è la tendenza di questa squadra a non segnare.
Problema generazionale anche perché a sostituire a San Siro il bomber della Lazio è stato Kevin Lasagna, buon giocatore ma forse ancora non pronto a questi livelli. Guardandosi in giro, le alternative non sono poi molte e alla fine si finisce sempre su un nome: Mario Balotelli. I problemi di Supermario sono noti, ma forse merita un’ultima chance perché tutti noi abbiamo ancora in mente l’Europeo 2012. Sono passati sei anni, un’eternità calcistica, ma questa Nazionale non ha più trovato un bomber così trascinante. Ci sarebbe anche Andrea Belotti da prendere in considerazione che al momento, però, sembra finito fuori dai radar. Meriterebbe una chance anche Patrick Cutrone per la sua voglia e cattiveria, ma chiudiamo con una provocazione: Fabio Quagliarella. A 35 anni non rappresenta più il futuro, ma è l'usato sicuro che può indicare la via del gol agli altri.
Contro gli Usa in amichevole, intanto, sarà l'ora degli esperimenti: ci sarà spazio per Pavoletti e Kean, il classe 2000 della Juve convocato appositamente per la sfida di Genk di martedì.