Il capitano azzurro ha risposto stizzito alla domanda della giornalista dopo il netto ko dell’Italia contro la Germania, ma il web non perdona e mette in fila tutte le sue papere
Dal trionfo agli Europei… agli insulti in Nations League: in 11 mesi la ruota è girata per Gigio Donnarumma. Protagonista assoluto nella vittoria azzurra a Euro 2020, dove è stato premiato come miglior giocatore della manifestazione, e dopo aver ricevuto il titolo di miglior portiere del 2021, fin qui il 2022 è stato un annus horribilis per l'ex numero uno milanista, già infastidito dall'alternanza tra i pali del Psg con il collega Keylor Navas.
Troppi gli errori e le incertezze mostrate da chi, per vincere, ha lasciato la squadra del cuore e l'Italia. Lo svarione contro la Germania è solo l'ultimo di una lunga serie che ha caratterizzato la sua stagione in Ligue 1 e in azzurro, senza dimenticare la giocata con i piedi costata la rete di Benzema nella sfida di Champions contro il Real Madrid.
Errori sempre causati da quel gioco dal basso non proprio nelle corde del portiere di Castellammare di Stabia, se è vero che anche in Serie A non era nuovo a simili imprese, come i tifosi rossoneri di certo ricorderanno bene. Clamorose le topiche sul retropassaggio di Paletta a Pescara o sul pallone regalato a Defrel nel match di Marassi con la Sampdoria, ma Gigio non è esente da colpe neppure in occasione dei gol di Douglas Costa e Benatia nel 4-0 subito dalla Juve nella finale di Coppa Italia o nell’uscita a vuoto su Icardi, costata la sconfitta al 92' nel derby del 2018 contro l'Inter.
Papere e incertezze che hanno scatenato i detrattori da tastiera, impietosi con meme al veleno soprattutto dopo le parole a caldo del portiere azzurro: “Ancora un mio errore? Quando è capitato?”. Ma Gigio non si arrende: “Dopo gli errori si cresce - ha aggiunto - Adesso guardiamoci in faccia, riposiamo e ripartiamo. Da capitano mi prendo le colpe e vado avanti a testa alta". Solo così Donnarumma può invertire il trend e riportare la ruota a 11 mesi fa, quando dal tetto d'Europa guardava tutti dall'alto in basso.