Nove mesi dopo Wembley, le quotazioni di tutti gli Azzurri sono in picchiata
Il trionfo all'Europeo ha spiazzato tutti, compresi prezzi e valutazioni di mercato degli Azzurri. A partire dal miglior giocatore del torneo: in estate Donnarumma firma il contratto della vita con il Psg, lascia il Milan a parametro zero ma vale almeno 80 milioni, adesso dopo una stagione in alternanza con Navas e più di qualche incertezza, una ventina in meno. Giusto il tempo di fare un giro attorno al Pallone d'oro e fermarsi sul terzo gradino del podio, così il cartellino di Jorginho ha perso 20 milioni dalla notte di Wembley (da 60 a 40).
Nove mesi dopo il trionfo di Euro 2020 le quotazioni di tutti gli Azzurri sono in picchiata. Inflazione finita: Berardi è passato da 50 a 35 milioni, da 70 a 55 Verrati. Bastoni e Barella, campioni d'Italia e d'Europa, hanno perso entrambi almeno 20 milioni.
Stabili, per via dell'età, Immobile e Insigne, ma la fuga in Canada del capitano del Napoli fa riflettere sulla distanza tra domanda e offerta. Sarà un paradosso, ma l'infortunio ha salvato Chiesa: dagli 80 di luglio ai 70 di oggi, scarto attribuibile solo alla rottura del crociato.
La speranza è che i vari Tonali, Zaniolo, Pellegrini, Scamacca e Raspadori abbiano imparato la lezione. In fondo, il valore della nostra Nazionale e del loro cartellino dipende da una semplice equazione: più vinci, più vali.