Prima volta in azzurro per il fantasista del Monza: "E' stata un'emozione forte, la dedica è per chi mi vuole bene"
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Un Maldini di terza generazione in Nazionale, la dinastia continua. Un boato del pubblico del Bluenergy Stadium ha accolto l'esordio in azzurro di Daniel, figlio di Paolo e nipote di Cesare, che ha fatto il proprio ingresso in campo al 28' della ripresa della gara contro Israele al posto di Giacomo Raspadori nello stesso stadio dove il 20 gennaio del 1985 contro l'Udinese aveva fatto il suo esordio in rossonero papà Paolo, che oggi era in tribuna con la moglie visibilmente emozionato.
È una storia, quella dei Maldini, che va in parallelo con quella dell’Italia. Un viaggio iniziato da Cesare nel dopoguerra, che passa per gli anni Ottanta e Novanta per poi sbarcare nel terzo millennio. E il debutto del classe 2001 del Monza entra di diritto nella storia del nostro calcio perché quella dei Maldini è la prima parentela diretta con ben tre giocatori (nonno, padre e figlio) nella storia della nostra nazionale.
Daniel ha poi parlato a fine gara: "Cosa ho provato? È stata un'emozione forte e positiva, sono contento di essere entrato e che la partita sia andata bene. La gara è comunque sempre stata in controllo fino al loro gol, poi siamo stati bravi a tenere botta con il nostro gioco e si è visto. Spalletti dice che non c'è nessuno con le tue caratteristiche, cosa puoi portare? Spero di portare qualità, ma qui ce n'è tanta, e di aiutare la squadra il più possibile. Sono contento che siano qui mia mamma e mio papà, l'esordio è dedicato alla mia famiglia, agli amici e alle persone che mi vogliono bene".