Il ct azzurro sul caso scommesse: "C'è tanta amarezza, squadra vicina a Tonali e Zaniolo"
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Dopo l'esplosione del caso scommesse e il blitz degli investigatori a Coverciano per Tonali e Zaniolo, Luciano Spalletti ha parlato dal ritiro azzurro affrontando la questione. "E' stata una notte difficile - ha spiegato a Sky Sport il ct azzurro -. C'è molta amarezza per quello che è successo". "Tutta la squadra è dispiaciuta e vicina a Zaniolo e Tonali - ha aggiunto -. E lo sarà anche quando si spegneranno i riflettori". "E' giusto cercare di aiutarli a difendersi, poi la giustizia farà il suo percorso e se sono state commesse delle irregolarità è giusto pagare", ha proseguito Spalletti in relazione proprio allo scandalo che sta facendo tremare il calcio italiano.
"Gravina ha fatto chiarezza su tutto e anche il ministro Abodi ha parlato del rischio di cadere in queste tentazioni - ha proseguito il ct dell'Italia -. Noi dobbiamo sforzarci di parlare a questi giovani e far conoscere loro queste insidie. Dobbiamo trovare il modo di metterli in guardia da quello che succede nel mondo". "Dobbiamo spiegare, dobbiamo insegnare che noi personaggi dello sport abbiamo il dovere di riconoscere quello che ci è stato donato - ha continuato -. Poi si può sempre sbagliare e l'importante è riuscire a rimediare per diventare sempre migliori"
"La decisione della Federazione su Tonali e Zaniolo è corretta in base a quello che è successo - ha aggiunto Spalletti -. Non si possono portare due ragazzi sotto shock a giocare una partita così importante". "Ora noi andiamo a giocare e rimaniamo una squadra fortissima - ha continuato il ct riportando l'attenzione sul campo -. Perdiamo due campioni. Zaniolo pulito da alcuni vizi di campo è un giocatore straordinario. Tonali ha forza e continuità. Spero di rivederli il prima possibile". "Ma chi giocherà al loro posto è altrettanto forte - ha proseguito -. Ho una potenzialità infinita. Io non cerco alibi. O vinco o sono a un livello inferiore di quello che merita l'Italia".
LA CONFERENZA STAMPA
Zaniolo e Tonali: cosa è successo nello spogliatoio?
"Dal nostro punto di vista non potevamo che dargli la possibilità di tornare a casa. Loro sono forti, speriamo possano tornare presto da noi dimostrando di essere estranei a tutto. Normale che dentro lo spogliatoio si sia un po' parlato dell'argomento: anzi penso che spiegare alcune cose sia il tentativo non di trovare la soluzione, ma di far pensare le persone su quello che è il loro comportamento. Poi chiaramente all'interno due cose vanno dette, perché ci sono tanti giovani che sognano di vivere quello che stiamo vivendo noi e non possono. Noi dobbiamo riconoscere di aver ricevuto questo dono, se qualcuno non lo sa riconoscere bisogna metterci mano: ci sono molti ragazzi che soffrono, molti giovani in difficoltà che non possono avere questi privilegi e questo stato di vita che ti dà tutto quello che è possibile ricevere. Noi domani siamo pronti a giocare al massimo. Bisogna liberarsi di questi problemi per concentrarsi sul campo. Bisogna andare oltre, abbiamo avuto tutto il giorno per riuscire ad analizzare questa cosa, ad avere questo senso di dispiacere e di smarrimento"
Nella storia ci siamo sempre compattati davanti a questi problemi: possono aiutare anche ora?
"Essere consapevoli della nostra forza è molto più importanti di essere consapevoli di quanto sono Malta e Inghilterra. Così poi diventerebbero solo degli ostacoli da superare per dare gioia al nostro popolo"
Può giocare Bonaventura dal 1'? Chiamerà qualche altro? E poi: quale è il rischio della partita di domani?
"Certo che può esserci spazio per Jack: sta giocando un grandissimo calcio. Ha saputo crescere di partita in partita, già l'altra volta meritava la convocazione. Può far parte dell'undici iniziale. Numericamente sono a posto, dovrò mandarne uno in tribuna. Noi dobbiamo evitare di essere presuntuosi, questo può essere il rischio della gara di domani. Loro all'andata hanno giocato una buona partita: bisogna restare in ordine e prenderci tre punti fondamentali"
Quanto si sente forte in questo momento?
"Mi sento forte, sempre per lo stesso discorso dei calciatori che ho qui: li ho scelti io, visto che il presidente mi dà questa possibilità di scegliere. Loro sono fortissimi. Noi durante la settimana si lavora come se si fosse un club: non sono d'accordo col fatto che l'allenatore della Nazionale deve gestire".
Chiesa è tornato a casa, come si è arrivati a questa decisione?
Chiesa oggi ha provato, era al 30 per cento delle sue possibilità e sentiva un po' di dolore: era inutile stare ad aspettare. Oggi doveva allenarsi al 60/70%, domani andare forte e dopodomani fortissimo per poi poter giocare. Serve coerenza, lui era dispiaciutissimo".