Il ct è preoccupato: "Immobile è l'unico titolare nelle principali squadre, questo ci crea difficoltà". E su Zaniolo: "Di calciatori bravi ne sono rimasti a casa diversi"
Il ct della Nazionale Roberto Mancini ha lanciato un grido d'allarme: "Non ci sono attaccanti e giocatori italiani". La preoccupazione è dunque per il presente, ma soprattutto per il futuro. L'annata del 2022 non è stata rosea per gli azzurri e, senza Mondiali, per tenere l'umore alto l'unica speranza resta quella di chiudere bene la Nations League. Gli azzurri se la vedranno con l'Inghilterra venerdì 23 settembre a Milano e chiuderanno in trasferta contro l'Ungheria lunedì 26 settembre a Budapest. "Dobbiamo provare a vincere entrambe le partite per provare ad arrivare primi", ha detto il tecnico azzurro.
Al momento i calciatori convocati in Nazionale sono 29, ma le polemiche non mancano soprattutto per alcune eccellenti esclusioni e resta la preoccupazione per l'assenza di punte forti in grado di fare la differenza. Il Mancio si è dimostrato deciso, sollevando un problema che potrebbe essere determinante per le sorti dell'Italia: "La carenza di attaccanti per la Nazionale è sicuramente qualcosa di anomalo. Immobile è l'unico titolare nelle principali squadre e questo ci crea difficoltà, ma speriamo che non sia un fenomeno irreversibile".
Contro la Nazionale dei Tre Leoni, probabilmente le punte saranno due: Ciro Immobile e Giacomo Raspadori. Tutti gli altri, da Cancellieri a Grifo, da Scamacca a Gnonto, non danno troppo affidamento al c.t., visto che fanno fatica a trovare un posto nelle rispettive squadre di club. Le ultime prove tattiche, quindi, sono orientate a un 3-5-2, sistema che va per la maggiore nella nostra Serie A, anche se c'è l'ipotesi che Mancini possa restare fedele al 4-3-3, che gli ha portato in dote la vittoria all'ultimo Europeo.
L'assenza di Zaniolo ha scatenato una serie di polemiche, visto che il c.t. ha preferito convocare Gabbiadini, dopo il forfait di Politano, piuttosto che affidarsi al romanista o a Zaccagni, che tra l'altro non è in buoni rapporti con lo stesso Zaniolo: "Non volevo convocare tantissimi ragazzi perché sarebbero andati in tribuna e visto che giocano ogni tre giorni con il campionato ho preferito chiamarne meno. Di calciatori bravi ne sono rimasti a casa diversi ed è un dispiacere, ma ho pensato che fosse giusto così viste le tante partite che stanno giocando", ha detto Mancini. Parole che non sono bastate a placare le polemiche, sia sui social che da parte dello stesso Zaniolo, rimasto "sorpreso" per la mancata convocazione. Infatti, tornato perfettamente in forma dopo l'infortunio alla spalla, il 22 giallorosso si è subito messo a disposizione di Mourinho, giocando tutta la partita contro l’Atalanta e pensando di meritarsi anche una chiamata in Nazionale. Mancini, però, non è stato dello stesso avviso.