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Non solo Cavani, quanti litigi per Ibra!

Da Mido a Rojo, passando per Balotelli e Onyewu: in ogni squadra in cui ha militato, lo svedese ha avuto con suoi compagni diversi scontri. Soprattutto fisici

08 Mag 2020 - 09:11

Pochi giorni fa Michael Ciani, ex difensore della Lazio e del Galaxy, ha rivelato che Zlatan Ibrahimovic, durante la sua esperienza al Psg, avrebbe mal sopportato Edison Cavani e che quest’ultimo sarebbe stato uno dei pochi compagni di squadra non ben visti dal campione svedese. Fatto sta che durante la sua carriera sono stati diversi i calciatori all’interno dello stesso club con i quali Ibra ha avuto rapporti complicati; che spesso sono anche culminati in scontri violenti.
 

AJAX – CONTRO MIDO
Una delle storie più famose che ha contribuito a costruire il mito di Ibra è la sua rissa con Mido, compagno di squadra nell’Ajax. I due cominciarono a discutere in campo, con l’egiziano già nervoso per non essere partito titolare. La sconfitta finale contro il Psv finì per alimentare le tensioni. Entrambi gli attaccanti si accusarono reciprocamente a suon di urla negli spogliatoi, fino a quando Mido non prese un paio di forbici e le scagliò verso lo svedese, mancandolo di un soffio. Sempre nella squadra olandese, Rafael van der Vaart ha raccontato una celebre litigata con Ibrahimovic. Un rapporto burrascoso quello tra i due, con lo svedese che una volta ha minacciato il trequartista di spezzargli entrambe le gambe. Un aneddoto tra realtà e leggenda, che però venne confermato in seguito dallo stesso van der Vaart.

JUVENTUS – CONTRO ZEBINA
Durante un’intervista era stato lo stesso Ibrahimovic a raccontare una mini rissa che si era scatenata con Jonathan Zebina ai tempi della Juventus durante un allenamento: “Non ce l’avevo con lui per motivi personali. È stato soltanto un incidente di allenamento. Tutto finito lì”. Con una bella testata e con il difensore francese steso a terra con la borsa del ghiaccio. Ma poi il tutto venne regolato da Moggi.

INTER – CONTRO BALOTELLI
Diciamo che i rapporti tra Marco Materazzi e Ibrahimovic non sono sempre particolarmente idilliaci per usare un eufemismo. Anche in tempi più recenti le provocazioni e le stoccate reciproche tra i due non sono mai mancate. Eppure l’ex difensore campione del mondo, subito dopo la conquista del triplete interista, ha ricordato in un’intervista una lite che invece aveva coinvolto lo svedese e Mario Balotelli, quando entrambi vestivano la maglia nerazzurra, all’intervallo di una partita a Torino: “Eravamo in difficoltà nonostante vincessimo 1-0 e Mario era un po’ insofferente, come a volte gli capita. Negli spogliatoi a metà tempo Ibra si arrabbiò con lui e Mario scappò nel bagno, mentre io e altri fermavamo Ibra, che voleva picchiarlo. C’ero io a difendere Balo: meno male che nel bagno c’era la chiave e Mario si è chiuso dentro".

BARCELLONA – CONTRO GUARDIOLA
Non ci fu alcuno scontro fisico, ma il rapporto con Pep Guardiola ai tempi del Barcellona fu parecchio complicato: “Una volta dissi a Guardiola che stava mettendo in disparte gli altri giocatori a favore di Messi”, rivelò un giorno Ibrahimovic. “Lui mi rispose ‘Ti capisco’, ma da quella volta ha cominciato a mandarmi in panchina sempre più spesso e di fatto smise di parlarmi e pure quasi di guardarmi”. Secondo Zlatan, insomma, quella di Guardiola è stata un’antipatia a pelle: “Io entravo in una stanza e lui usciva, io cercavo di parlargli e lui andava da un’altra parte. Capii che c’era qualcosa che non andava al di là del calcio. Del resto il primo giorno si lamentò con me dicendomi che i giocatori del Barcellona non girano in Porsche o in Ferrari. Mi aveva già giudicato e invece io penso che se non conosci una persona non puoi giudicarla”. Insomma: “Guardiola non è certo stato il peggior allenatore che abbia avuto, ma di sicuro è stato il più immaturo; perché un uomo vero i problemi li risolve”.

MILAN – CONTRO ONYEWU
Probabilmente è stato il litigio più “epico” che lo svedese abbia mai vissuto con un proprio compagno di squadra. Tutto iniziò con una battuta di Zlatan, rivoltosi al difensore Oguchi Onyewu, reo di avere le “dimensioni di una casa”. Lo statunitense di origini nigeriani rispose che, a differenza degli altri difensori, non si sentiva affatto intimidito né dalla sua presenza né dalle sue provocazioni. Si passò rapidamente quindi dalle parole ai fatti: Ibrahimovic provò due volte a colpire il rivale in situazioni di gioco dopo essere stato zittito: venne sfiorato dalla spalla dello statunitense e reagì con una testata. Immediatamente la situazione degenerò tra colpi proibiti (pugni e calci) oltre alle ginocchiate, una delle quali ruppe una costola all’attaccante. Naturalmente Ibra non accusò la botta, rispondendo all’attacco in una scazzottata a tutti gli effetti: un duello da saloon che richiese l’intervento di tutta la squadra per dividerli. “La cosa più strana è successa dopo”, racconterà Ibrahimovic. “Onyewu ha iniziato a pregare Dio con le lacrime agli occhi facendosi il segno della croce. Sono diventato ancora più furioso, sembrava una provocazione”. Solo a quel punto Allegri si sarebbe avvicinato allo svedese dicendogli di calmarsi. Intervento vano quello dell’allenatore: “Non è servito a niente, l’ho semplicemente tolto di mezzo e sono corso di nuovo verso Oguchi. Mi hanno fermato i compagni di squadra; credo sia stata una buona cosa”. Più recentemente Massimo Oddo ha dichiarato che anche Gattuso provò a dividerli, ma si prese un pugno fortissimo sulla faccia.

PSG – CONTRO RABIOT
Oltre all’antipatia personale per Cavani, anche il centrocampista ora in forza alla Juventus ha avuto dei problemi con Ibrahimovic al Psg e li raccontò lui stesso: “Il primo scontro ci fu durante un’amichevole estiva negli Stati Uniti”, disse Adrien Rabiot. “Se la prese con me perché secondo lui non avevo fatto il movimento giusto per ricevere un passaggio: perse palla e io rimediai un giallo facendo fallo nel tentativo di recuperarla. Ci scambiammo degli insulti. La seconda volta capitò in allenamento. Venimmo alle mani, ma quel giorno mi aveva un po’ preso di mira”.

MANCHESTER UNITED – CONTRO ROJO
Va bene affrontarlo di petto, ma prendere in giro Ibrahimovic per il suo naso non dev’essere una bella idea. Ed è quello che è capitato a Marcos Rojo ai tempi del Manchester United: “Ha iniziato ad agitarsi e urlarmi contro chiedendo palla, dopo che l’avevo passata a Pogba anziché a lui. A quel punto non mi trattengo e gli rispondo: ‘Che problemi hai, nasone? Chiudi la bocca’. Ho subito pensato che mi avrebbe distrutto: è alto due metri e fa arti marziali, cosa mi è saltato in testa?”. Tornati in spogliatoio, Rojo si giocò il tutto per tutto e per non farsi appendere decise di iniziare lui. “Devi stare zitto, non mi gridare più!”, scatenando l’intervento dei compagni intenti a tenere distanti i due, sotto gli occhi di Mourinho. Una mossa che si rivelò vincente. Zlatan lasciò passare e l’indomani, a colazione, chiuse la questione con una battuta: “Mi sento afferrare da dietro al collo”, racconta Rojo, “ed era lui. Ridendo come un matto mi dice in spagnolo: ‘Sos un hijo de puta’, non devi dirmi quelle cose davanti a tutti”.

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