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BOTTA E RISPOSTA

Non solo Cellino contro Lotito: quanti litigi tra dirigenti sportivi

L’accusa del numero uno del Brescia a quello della Lazio è solo l’ultimo scontro “dirigenziale” di una lunga serie nella storia italiana

20 Apr 2020 - 10:00

Il recente attacco del presidente del Brescia, Massimo Cellino, nei confronti del suo omologo della Lazio, Claudio Lotito, accusato di decidere lui stesso al posto della Figc se tornare a giocare, sta infiammando la discussione sull’eventuale ripresa del campionato, sospeso da più di un mese per l’emergenza coronavirus. Questo scontro tra importanti dirigenti calcistici è solo l’ultimo di una lunga serie in Italia. Ripercorriamo i più famosi.

Gaucci-Matarrese, 6 novembre 1999. Rimane forse una delle liti tra presidenti di calcio più mediaticamente popolari. Durante Perugia-Bari, Innocenti salta con il gomito e rompe lo zigomo a Olive, capitano della formazione umbra, che finirà in ospedale sotto i ferri. Nessuna sanzione però per Innocenti da parte dell’arbitro Pellegrino. I baresi fanno il colpaccio vincendo 2-1 in trasferta. Ma sarà il post-partita a rimanere nella storia. All’esterno del Renato Curi, infatti, Gaucci accusa l’arbitro di essere stato troppo permissivo col Bari e soprattutto di non aver sanzionato l’intervento su Olive, pur essendo il calciatore finito in ospedale. Lo show viene interrotto dalla voce di Vincenzo Matarrese, presidente del Bari, che affacciato al portellone del pullman gli grida: “Gaucci, noi siamo di Serie A, Gaucci!”. Apriti cielo. Il patron degli umbri diventa una furia: insulta ripetutamente Matarrese e, non soddisfatto, tenta di raggiungerlo sul pullman, continuando a inveire contro di lui. Dopo qualche mese tra i due scoppierà la pace con una calorosa stretta di mano.

Sensi-Galliani. 14 maggio 2004. A margine di una conferenza all’Olimpico di Roma per presentare lo studio sul business del calcio, l’allora patron della Roma, Franco Sensi, si avvicina ad Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan e presidente della Lega Calcio: “Ti devo parlare... state facendo una partita strana, fate cose strane...”. “Ma io non sto con nessuno”, risponde il dirigente rossonero, che fa per allontanarsi. Sensi si adira: “Che fai, te ne vai? No, tu mi devi ascoltare, mi devi dare retta. Tu devi imparare a conoscermi bene. Mica sono uno str... qualsiasi”. Daniele Pradè, dirigente giallorosso, cerca di fare qualcosa: “Magari se ci appartiamo per parlare...”, ma Galliani si divincola furioso dalla presa: “Non vengo da nessuna parte. Me ne vado”. Sensi a sua volta lo congeda con un chiarissimo “vaffa”.

Preziosi-Ghirardi, 6 dicembre 2009. “Vattene o ti prendo a calci, ti devi vergognare per quello che hai fatto”. Così Enrico Preziosi all’allora patron del Parma in tribuna a Marassi. Ma Tommaso Ghirardi non è da meno, perché andandosene urla al collega: “Hai rubato dei soldi, sei tu che hai problemi con la giustizia, non io”. Il dissapore tra i due nasce dall’affare Troest che, secondo Preziosi, il Genoa avrebbe comprato perché Ghirardi lo chiedeva come un piacere, non riuscendo a fare fronte agli impegni economici. L’accordo comprendeva, poi, il riscatto da parte del Parma, una volta tornato in Serie A. E invece la società gialloblù avrebbe ignorato la cosa e il Genoa si era trovato con un giocatore (e uno stipendio) che non gli interessavano.

De Laurentiis-Lega Serie A, 28 luglio 2011. Aurelio De Laurentiis abbandona polemicamente la sala del varo del calendario della nuova Serie A, contestando alcune gare che vedono il suo Napoli giocare contro grandi squadre a ridosso di importanti gare di Champions League. “Siete delle m…!”, urla uscendo dallo studio televisivo dove si stava tenendo la diretta del sorteggio. “Voglio tornare a fare cinema”, prima di aggiungere altri improperi e poi camminare per le vie di Milano. La sua sfuriata s’interrompe una volta fermato un giovane in scooter per farsi dare un passaggio.

Lotito-Marotta, 26 settembre 2014. Il presidente della Lazio è protagonista anche in questa occasione, ma questa volta come autore di una gaffe. All’uscita da un’assemblea di Lega della Serie A, Lotito risponde a una domanda di un giornalista che gli chiede se lui e Giuseppe Marotta (allora direttore generale della Juventus) avevano chiarito alcune incomprensioni passate: “Il problema con Marotta è che con un occhio gioca a biliardo e con l’altro mette i punti”, replica Lotito.

Ferrero-Thohir, 26 ottobre 2014. Durante un’intervista a una trasmissione televisiva Massimo Ferrero si lascia andare: “È ingiusto che Moratti sia stato trattato così, sono molto dispiaciuto per lui. Io glielo avevo detto: caccia quel filippino...”. Il riferimento del patron della Sampdoria è a Erick Thohir (che però è di nazionalità indonesiana), che aveva acquistato l’Inter da pochi mesi. “Tu non puoi insultare un emblema del calcio italiano. Se fossi stato Moratti, gli avrei dato due pizzicotti sull’orecchio”, conclude.

Zamparini-Foschi. A volte, però, gli scontri dirigenziali possono avvenire all’interno di una stessa squadra. È il caso di Rino Foschi, il quale pochi giorni fa ha rivelato un caso curioso accaduto quando era dirigente del Palermo, che riguardava il patron Zamparini: “Si intrometteva su tutto, una volta litigammo di brutto per Papadopulo. Venni a sapere da un amico che Zamparini lo aveva ingaggiato e, dopo la sconfitta con il Siena, nel post-partita esonerò Delneri”. Foschi fu scavalcato nella decisione di mercato e arrivò alla furiosa lite proprio nell’abitazione del presidente: “Il giorno dopo piombai a casa di Zamparini e lo trovai proprio con Papadopulo. Lo insultai pesantemente e mi tirò una sberla. Scoppiò il caos e fui licenziato”. Pochi mesi dopo Foschi tornò a ricoprire il proprio ruolo dirigenziale al Palermo, richiamato dallo stesso Zamparini.

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