Boiocchi sarebbe stato contro l'unificazione dello striscione Curva Nord, 'ispirato' dalla Curva Sud: cosa emerge dall'inchiesta curve
Mentre l'inchiesta che ha azzerato i vertici delle curve di Inter e Milan prosegue, le indagini rischiano di portare gli investigatori anche da un'altra parte, precisamente all'omicidio di Vittorio Boiocchi, ex capo curva nerazzurro, ucciso in un agguato sotto casa il 29 ottobre 2022. Un caso che non ha ancora trovato soluzione ma a cui le intercettazioni della nuova inchiesta sulle curve di Inter e Milan potrebbero dare una svolta: secondo i pm infatti dietro l'omicidio di Boiocchi potrebbero proprio esserci dinamiche da stadio.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, le ultime parole di Boiocchi prima di essere colpito a morte da cinque proiettili sarebbero state: "Non farlo, per favore non farlo!". La vittima dunque sapeva il motivo di quell'esecuzione, forse eseguita per trasformare la curva dell'Inter come desiderava il triumvirato formato da Bellocco, Beretta (ai tempi vice di Boiocchi, con cui aveva avuto anche frizioni e che si rese irreperibile i giorni seguenti alla morte del suo 'capo') e Ferdico che ora sono tra i nomi della nuova inchiesta per infiltrazioni di associazione a delinquere in curva Nord.
Il trio voleva ritirare tutti gli striscioni facendone nascere uno unico, "Curva Nord", un po' come già successo prima nel rispettivo settore dei cugini rossoneri: non un caso, visto che secondo i pm la Curva Sud del Milan, nella persona del capo Luca Lucci, avrebbe "avuto la capacità di condizionare le scelte del direttivo interista". Insomma: Boiocchi, questa l'ipotesi, era contrario a questa unificazione di striscione in curva Nord e per questo sarebbe stato eliminato.
Teorie tutte da dimostrare, visto che la morte di Boiocchi è ancora un caso insoluto e né Ferdico, né Beretta, né Lucci risultano indagati per omicidio.