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Presentato il portiere: "Se non sono coinvolto emotivamente, le cose non mi riescono come sono abituato"
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Gianluigi Buffon e il ritorno al Parma, una scelta che il portiere spiega così nel giorno della presentazione ufficiale: "Ho pensato 20 giorni le opportunità che avevo, poi un giorno mi è salito come uno starnuto, ho chiamato mia moglie e le ho detto: andiamo a Parma. Con questa decisione ho dato un messaggio più a me stesso che agli altri: senza coinvolgimento emotivo le cose non mi riescono come sono abituato".
L'ex Juve dice di aver sentito 2-3 volte Maresca "ma per questioni prettamente tattiche, prima avevo bisogno di una ventina di giorni per staccare e fare la scelta che potesse coinvolgermi di più. Sono un portiere forte se sono coinvolto nel progetto in modo totale, se no rischio brutte figure. Per me Parma è la scelta perfetta come ultima sfida della carriera".
Ci si aspetta che Buffon dia una mano anche al gruppo, con esperienza e carisma: "Questa doppia funzione mi viene richiesta ormai da 6-7 anni, io mi concentro soprattutto sul campo perché è lì che determini più chi sei. Per il resto mi comporto come sono, mi piace stare nel gruppo e i compagni di squadra mi hanno sempre apprezzato".
Sulla storia recente del club: "Dopo Juve-Parma sono andato negli spogliatoi gialloblù, ho parlato con i dirigenti e ho detto loro che il club sarebbe stato in ottime mani anche in caso di retrocessione. Il presidente Krause mi dà una sensazione di forte serietà, il Parma ha un futuro roseo". Infine, viene chiesto a Buffon se vede similitudini con la scelta del 2006, quando scelse di restare alla Juventus in Serie B: "Quindici anni fa scelsi non per la Juve in B ma per la Juve. Oggi allo stesso modo scelgo il Parma, non la B. Io mi diverto sempre, finchè avrò questa passione per il pallone continuerò".