L'allenatore alla vigilia del match con il Sassuolo: "Dopo quella data potremo dire di tutto"
Il suo Parma è atteso dalla trasferta con il Sassuolo, ma il pensiero di tutti è al 19 marzo, giorno in cui il club potrebbe fallire. "Manenti? Mancano pochi giorni al 19. Aspettiamo. Dopo quella data si potrà dire tutto - ha spiegato Donadoni -. Faccio anche l’avvocato del diavolo. Se so che il 19 c’è possibilità che fallisca il club, non metto i soldi prima. Una cosa è certa: se non paga entro il 19 è finita".
Con i tempi che corrono, normale che la conferenza stampa pre-Sassuolo sia incentrata sul caos societario, visto che il 19 marzo, giorno in cui è fissata l'udienza fallimentare in tribunale a Parma, si avvicina sempre più. "Manenti l'ha presa un mese e mezzo fa? O uno è un folle oppure l’ha presa per portare a termine quel che ha iniziato. Aspettiamo la scadenza del 19 - ha spiegato Donadoni -. Se uno fa l'imprenditore e sa che una società non ha continuità aziendale non ci mette soldi. Non mi interessano ora altre parole. Vedremo dopo il 19. Certi discorsi mi sembrano solo tanta aria fritta. La questione non è dare la croce addosso a qualcuno ma far sì che quel che è successo al Parma non accada più".
Sulla sfida contro il Sassuolo: "Di Francesco deve temere il Parma perchè ha carattere e volontà. Non ci attacchiamo alla situazione che stiamo vivendo".
Sulla squadra: "Sì qualche cosa è cambiato. Ora non c’è più nemmeno Rodriguez, cambiano gli interpreti ma le linee guida del gioco non sono cambiate".