Presentata la nuova realtà ducale ispirata al modello tedesco con l'azionariato diffuso
Il Parma riparte da Nevio Scala, presidente del neonato "Parma calcio 1913". "Saremo forti in qualsiasi direzione perché non siamo entrati in contatto con il marciume che sta vivendo oggi il calcio", ha spiegato il numero uno del club durante la presentazione del progetto. Un'idea inedita per il calcio italiano: una società di maggioranza formata dai più importanti imprenditori ducali (capitanati da Barilla) e un'altra, minoritaria, riservata all'azionariato diffuso.
Nel dettaglio la holding di maggioranza si chiama "Nuovo Inizio" ed è composta da Guido Barilla, Giampaolo Dallara, Mauro Del Rio, Angelo Gandolfi, Marco Ferrari, Giacomo Malmesi e Paolo Pizzarotti. L'azionariato popolare, invece, è stato battezzato "Parma partecipazioni calcistiche", ha già 200 aderenti e sarà presieduta da Corrado Cavazzini. A gestire "Parma calcio 1913" sarà un cda presieduto dallo stesso Scala, vicepresidente l'imprenditore parmigiano Marco Ferrari e direttore generale Luca Carra, ex manager gruppo Errea'.
"Il fallimento del Parma è il fallimento del modello del padre-padrone, del presidente supposto mecenate che assume sulle sue spalle l'onore e l'onere di una squadra - ha spiegato Ferrari -: questo modello andava bene quando c'erano Agnelli, Berlusconi o Moratti, oggi però non ci sono più le persone in grado di sostenere un sistema che non funziona più". "Noi quindi vogliamo fare in un altro modo: ci siamo ispirati al modello tedesco dove un proprietario di un club non può avere più del 50%", ha aggiunto. Un modello vincente. "Audi che potrebbe comprarsi la Bundesliga, ha il 9% del Bayern - osserva Ferrari -. Noi vogliamo sviluppare un modello di calcio dove la proprietà è iffusa perché se uno si stanca o ha dei problemi la società non fallisce. E' ovvio, noi siamo in Italia e questo progetto deve essere accompagnato nel suo sviluppo, e per questo sarà accompagnato da una società importante come 'Nuovo Inizio'''.
E il nuovo corso del Parma calcio arriva anche nel nome di Barilla: "E' un momento estremamente emozionante per me. Il calcio è estremamente importante per questa città e non potevo dire di no a questo progetto. Noi vogliamo aprire un nuovo capitolo della storia del Parma, sarà una storia mai vista prima. Daremo la possibilità a questa squadra di rinascere, di ripartire da zero, con grande umiltà ma con la volontà di vincere in modo sano".
Dopo la presentazione ufficiale del progetto, il prossimo passo per il "Parma calcio 1913" sarà chiedere l'affiliazione alla Figc per il campionato di Serie D forte di un accordo con il Comune di Parma per l'utilizzo dello stadio Tardini e con un occhio rivolto al Centro Sportivo di Collecchio (in attesa dell'asta per il fallimento) e massima attenzione per gli ormai ex dipendenti del club. "Nessuno di noi è qui oggi a dire che ha salvato il Parma - ha spiegato ancora Ferrari - Il Parma è morto, anzi è stato assassinato, ma sul tema dei dipendenti abbiamo già aperto un tavolo con i sindacati per cercare di offrire delle opportunità". Bocca cucite invece sulle scelte tecniche per la squadra. "Dobbiamo ancora decidere direttore sportivo, allenatore e responsabile del settore giovanile, settore che avrà un ruolo importantissimo nel nostro progetto'', ha concluso il neopresidente gialloblù.