Il Procuratore Federale ha deferito anche Calaiò per illecito sportivo
Il Procuratore Federale ha deferito il Parma e il calciatore Emanuele Calaiò per il caso degli sms sospetti inviati prima della gara contro lo Spezia del 18 maggio che è valsa la promozione in Serie A degli emiliani. L'attaccante è stato deferito per la violazione dell'articolo 7 (illecito sportivo), il club, che rischia la Serie A, per responsabilità oggettiva "per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato".
L’inchiesta della Procura federale era partita da una segnalazione dello Spezia, riguardante due sms inviati dai giocatori del club emiliano Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo ai colleghi liguri, Filippo De Col e Alberto Masi. I messaggi sarebbero stati inviati quattro giorni prima della partita Spezia-Parma finita 0-2 (in gol Ceravolo e Ciciretti), e che ha permesso alla squadra emiliana allenata da Roberto D’Aversa, complice il pari del Foggia a Frosinone, di conquistare la serie A.
"Il Procuratore Federale, esaminati gli atti dell'indagine disciplinare esperita in relazione alla gara Spezia-Parma dello scorso 18 maggio, ha deferito al Tribunale Federale Nazionale il calciatore del Parma Emanuele Calaiò "per la violazione dell'art. 7, commi 1 e 2, del C.G.S., per avere, prima della gara Spezia-Parma del 18 maggio, valevole per il Campionato Professionistico di Serie B 2017/2018, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il risultato finale della gara suddetta, tentando di ottenere un minor impegno agonistico da parte dei calciatori dello Spezia Calcio, Filippo De Col e Claudio Terzi, per assicurare alla propria squadra il risultato favorevole dell'incontro, e, in particolare, inviando a tal fine a Filippo De Col, qualche giorno prima della gara, messaggi a mezzo dell'applicativo di messaggistica WhatsApp". Lo comunica la Figc in una nota. La società emiliana è stata deferita a titolo di responsabilità oggettiva, ai sensi degli artt. 7, comma 2, e 4, comma 2, del CGS, per il comportamento posto in essere dal proprio tesserato".