"A Milano, anche la società che gestisce lo stadio 'Giuseppe Meazza' ha avviato la sperimentazione di un sistema che, analogamente a quello di Roma, non attiva un riconoscimento facciale automatico, né in tempo reale, bensì si limita ad associare l'immagine del volto dello spettatore che passa al tornello, con i dati anagrafici riportati sul titolo di accesso, sempre a posteriori e a seguito della commissione di un reato". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del question time al Senato. "Ribadisco che l'impianto video-identificativo dello stadio milanese in via di messa a punto è a disposizione - ha aggiunto Piantedosi -, come quello di Roma, esclusivamente delle Forze di polizia nell'esercizio delle proprie attività istituzionali di prevenzione e repressione dei reati, sotto il coordinamento dell'Autorità giudiziaria".