Platini, dal Nancy alla Uefa
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L'ex presidente Uefa fermato a Parigi nell'ambito dell'inchiesta su presunti atti di corruzione nell'assegnazione del torneo al Qatar. I suoi collaboratori: "Non è un arresto ma un interrogatorio"
Michel Platini, ex presidente della Uefa, è stato preso in custodia a Nanterre (Parigi) dalla polizia francese nell'ambito delle indagini sull'assegnazione dei Mondiali 2022 al Qatar. Secondo Mediapart, Platini, che si professa otalmente estraneo ai fatti, è stato trasportato nell'Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria. L'assegnazione della Coppa del Mondo in Qatar risale al 2010, nel periodo in cui l'ex campione della Juve guidava la Uefa.
"Platini non ha nulla di cui vergognarsi, e sostiene di essere totalmente estraneo a fatti" hanno dichiarato i consulenti dell'ex capo dell'Uefa, in merito all'inchiesta francese per corruzione per l'attribuzione dei Mondiali di calcio 2022 in Qatar. "Non è un arresto, ma un interrogatorio in qualità di testimone in una condizione voluta dagli inquirenti che permette di evitare che le persone ascoltate possano accordarsi fuori dalla procedura", si legge nel comunicato dei suoi collaboratori. La custodia cautelare - spiegano i legali di Platini - nasce da "motivi tecnici" e Le Roi "ha risposto con serenita' e precisione a tutte le domande, comprese quelle sull'assegnazione di Euro2016, e fornito spiegazioni utili".
LE TAPPE DELLA VICENDA
La decisione finale sui Mondiali in Qatar era stata presa da Joseph Blatter, allora presidente della Fifa, e fu seguita da una serie di denunce, inchieste e arresti che travolsero il calcio mondiale fino al ricambio ai vertici del potere con l'elezione di Gianni Infantino. Anche Platini fu indirettamente travolto dallo scandalo con l'accusa di avere ricevuto da Blatter pagamenti illeciti per consulenze svolte nel periodo 1999-2002 pari a 2 milioni di franchi svizzeri e mai saldate fino al 2011: per questo il francese ricevette una squalifica di 8 anni, poi ridotti a 4 (scadrà il prossimo ottobre), e fu costretto a lasciare nel 2015 la Uefa, sostituito da Ceferin.
L'inchiesta relativa ai Mondiali 2022 era partita nel 2016 dalla Procura francese con l'accusa di "corruzione attiva e passiva di persona che non svolge funzione pubblica". Al centro delle indagini un pranzo svolto una decina di giorni prima dell'assegnazione del torneo al Qatar presso l'Eliseo tra l'allora presidente francese Sarkozy, Platini, l’attuale emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani e lo sceicco Hamad bin Jassem, allora primo ministro e ministro degli esteri dell’Emirato. Al pranzo sarebbero stati presenti anche Sophie Dion, consigliere di Sarkozy per lo sport, e Claude Guéant, allora segretario generale dell’Eliseo, anch'essi convocati dall'Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria
Platini era già stato ascoltato come testimone a dicembre 2017 e aveva riferito come nel 2010 avesse votato per il Qatar. "Sapevo che avrei votato per il Qatar già prima del pranzo, ero andato per riferirlo a Sarkozy - le parole di Platini a Le Monde -. Ho quindi chiamato Blatter per riferirgli di quell'incontro".
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LA FIFA ESPRIME PREOCCUPAZIONE "Preoccupante": così la Fifa ha definito la notizia del fermo di polizia e interrogatorio al quale è stato sottoposto Michel Platini, ex presidente Uefa e ex vicepresidente della Confederazione mondiale del calcio. "Siamo a conoscenza del fatto ma non conosciamo i dettagli della inchiesta" francese, precisa la Fifa, che sceglie dunque al momento la linea della cautela ma anche della collaborazione. La Fifa "ribadisce il suo pieno impegno a cooperare con le autorità in ogni paese del mondo dove indagini sono in corso in relazione al calcio".