Reinfeldt spiega la decisione di interrompere e annullare il match dopo l'attentato a Bruxelles: "Gara sospesa per rispetto della vita e della sicurezza"
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Il presidente della Federcalcio svedese Frederick Reinfeldt ha spiegato la decisione di sospendere e poi annullare Belgio-Svezia dopo l'attentato a Bruxelles. "E’ terribile sapere che ci sono due nostri tifosi che sono stati uccisi nei pressi dello stadio - ha dichiarato -. Non sappiamo cosa è successo, non sappiamo se sono riusciti a catturare l’attentatore. Sia il team svedese che quello belga hanno preso la decisione di non continuare con la partita, penso che debba essere rispettato". "A metà partita i giocatori sono stati informati di quello che era avvenuto, in situazioni del genere ci vuole sempre qualche minuto per riuscire a capire la situazione - ha aggiunto -. Abbiamo parlato con i giocatori e in maniera molto veloce abbiamo preso la decisione di non continuare a giocare". "Amiamo il gioco del calcio ma questa è una situazione diversa - ha proseguito il numero uno della Federcalcio svedese -. Una scelta che abbiamo fatto per rispetto della vita e della sicurezza".
La notizia dell’attentato a pochi chilometri dallo stadio Re Baldovino dove si stava giocando il match ha ovviamente spaventato non solo i tifosi presenti, ma anche i giocatori scesi in campo. "Molti nostri giocatori sono venuti con mogli e figli, ci sono tantissimi nostri tifosi che indossano la nostra maglietta e ora dobbiamo capire se riusciranno a lasciare lo stadio, ma la polizia ci ha detto che il posto più sicuro è questo al momento - ha aggiunto Reinfeldt prima che le autorità organizzassero l'evacuazione dell'impianto in sicurezza -. E’ una scelta comprensibile".