Le linee guida indicate dai club sono ora al vaglio del Comitato tecnico Scientifico
Più tavoli di lavoro, un solo obiettivo: ripartire. Il tema, va da sè, sempre lo stesso: il Protocollo sanitario da approvare per garantire una ripresa (degli allenamenti e poi del campionato) in massima sicurezza. Le "divergenze" sono note, le perplessità dei club di Serie A già chiare da giorni: ora Lega ha formulato per iscritto le proprie correzioni che sono adesso al vaglio del Governo e del Comitato tecnico scientifico che si prepara a dare una risposta nell'arco di 24/48 ore. I club di A si sono infatti riuniti in video-conferenza per affrontare i temi "più scottanti", vale a dire la quarantena in caso di positività, l'organizzazione dei ritiri (che non pochi problemi logistici rischia di creare per molti club) nonché la questione della responsabilità penale dei medici sociali.
Riunione che ha "partorito" un documento condiviso che è stato inviato al presidente della Figc Gravina e poi da questi sottoposto all'attenzione del ministro della Sport Vincenzo Spadafora. Una serie di proposte, firmate dai responsabili sanitari dei 20 club che le società di Serie A ritengono necessarie per permettere finalmente la ripresa del campionato tenendo sempre al primo posto, come detto, il tema della sicurezza di giocatori, staff e dipendenti. Ne consegue, al momento, che anche per la giornata di lunedì 18 maggio, e finché non si avrà una risposta da parte del CTS, l'organizzazione degli allenamenti non muta, vale a dire che continueranno in forma individuale e non collettiva.
LE CORREZIONI PROPOSTE DALLA LEGA DI SERIE A
Stando a quando filtra dalla riunione di oggi, il testo presentato dai club al presidente della Federcalcio Gravina e poi da questi girato al ministro dello Sport Spadafora perché sia esaminato dal Comitato tecnico scientifico verte su alcuni capisaldi irrinunciabili.
Il ritiro non deve essere obbligatorio: i giocatori, già testati, dovranno essere sottoposti a tampone ogni 4 giorni e al test sierologico ogni due settimane ma in assenza di positività all'interno del gruppo potranno fare ritorno nelle proprie abitazioni.
Solo in caso di positività accertata, tutto il gruppo dovrà isolarsi in un "domicilio fiduciario", vale a dire nel centro tecnico del club o in un luogo comunque prescelto dalla società per svolgere la quarantena.
Cade la responsabilità penale dei medici del club: i responsabili sanitari delle varie squadre saranno in pratica dei "vigilanti", garanti dell'osservenza delle regole.
IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLO SPORT
Il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha ricevuto dal Presidente della FIGC, Gabriele Gravina, la versione aggiornata del Protocollo per la ripresa degli allenamenti delle squadre di calcio professionistiche e degli arbitri, rivisto alla luce dei rilievi formulati dalla Lega Serie A. In spirito di piena collaborazione il Ministro ha dato immediato impulso ai propri uffici per procedere ad una rapida ma approfondita analisi delle novità introdotte nel documento, in modo da poterlo inviare già domani all’attenzione del Comitato Tecnico Scientifico.