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L'INTERVISTA

Ranieri non molla: "Sono in vacanza, non in pensione, aspetto una Nazionale"

L'ex allenatore del Cagliari sogna di tornare in panchina e giudica l'inizio della stagione

13 Set 2024 - 08:38
 © Getty Images

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Claudio Ranieri, in un'intervista a Repubblica, si definisce "in vacanza, non ancora in pensione". Per ora la vacanza prosegue: "Se ogni giorno guardi il mare, come vuoi passartela? Benone. A Cagliari ho chiuso un cerchio, è stato il finale perfetto. Però un po' di voglia c'è sempre, chi lo sa. Di sicuro non farò mai il commentatore televisivo, proprio non mi va. L'ho già detto, come ultimissima cosa mi piacerebbe allenare una Nazionale. Ho detto 'una' nazionale, eh, non 'la' Nazionale".

Sulla panchina azzurra aggiunge: "Mi auguravo che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l'abbia fatto. E quando dichiarai che mi sarebbe piaciuto guidare una selezione, Mancini era ancora saldissimo. Non mi sono mai candidato all'azzurro e non lo faccio certo ora".

Per il momento, si riposa in Calabria: "Ho spesso passato dei bellissimi settembre al mare. La Samp mi prese a ottobre, il Watford pure, il Cagliari addirittura a gennaio. Si vede che mi fanno la cortesia di concedermi vacanze lunghe. Qui si sta benissimo, sono uno del posto: vado a fare la spesa, dal macellaio, dal pescivendolo. Non vado in osteria a giocare a carte ma solo perché non ci ho mai giocato, non sono capace. Mia moglie è calabrese, mia figlia è nata qui, questo è un pezzetto di casa". Ma resta l'amore per il calcio: "Seguo, guardo, vedo tutto. Noi allenatori siamo malati. Più di tutto mi è piaciuto, e molto, il Parma. Si vede che sono tre o quattro anni che hanno un progetto su cui lavorano, ed è un bel vedere. Davanti sono notevoli, Bernabé è un gran bell'organizzatore di gioco. Pecchia ha messo in piedi una squadra davvero divertente. Complimenti".

Per il resto, aggiunge Ranieri, "l'Inter è l'Inter. Thiago Motta sembra che abbia subito preso la Juve per il verso giusto e in più deve ancora buttare nella mischia tutti i pezzi grossi. Mi sta piacendo molto il Toro di Vanoli, squadra verticale come poche, e aspetto il Napoli, perché Conte se non arriva primo arriva secondo, specie se non deve fare le coppe. In queste tre giornate però non abbiamo visto molto di vero: sono anni che sostengo che il mercato non possa durare così a lungo, è assurdo che gli allenatori debbano lavorare per settimane in uno spogliatoio che sembra un aeroporto, con gente che viene e gente che va. Un tecnico dovrebbe cominciare la preparazione dicendo ai giocatori: siamo una squadra, andiamo. Ma non può. E non c'è mai tempo, perché i tifosi vogliono che si vincano pure le amichevoli. È un bel problema specie per chi ha cambiato guida tecnica, come Milan, Fiorentina o Bologna, che giocoforza devono aspettare che le nuove proposte si consolidino".

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