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"Non c'è conflitto con la società e chi lo dice afferma il falso: il presidente dimostra più affetto in questi momenti che quando vinciamo. La realtà è che in questo mondo tutto viene messo in discussione, persino un club che ha vinto 30 titoli in undici anni". Eliminato ai quarti della Champions e per questo finito sotto accusa Carlo Ancelotti attacca per il trattamento cui è sottoposto il suo Real Madrid. "La Champions League è la competizione più importante per tutti, è la storia più importante per il Real Madrid, ma non è vero che il resto non conta - ha detto il tecnico italiano alla vigilia della sfida di Liga con l'Athletic Bilbao -. Cosa mi ha ferito di più? Il fatto che venga messo in discussione un club che ha vinto quasi 30 titoli nell'ultimo decennio. Assurdo". E sono tornate le voci su un possibile di addio a fine stagione, con all'orizzonte ancora la panchina della Nazionale brasiliana. "Non c'è nulla da dire. Ne parleremo a fine stagione" ha tagliato corto Ancelotti, che respinge al mittente le voci di uno spogliatoio spaccato e divergenze con il club. "Ho parlato con i giocatori e con la società. Siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda. Siamo tutti delusi di essere usciti dalla competizione in cui abbiamo avuto più successo. Ma non si può sempre vincere. Intanto domani c'è l'Athletic e vogliamo restare in corsa per la Liga"