Agli atti della Procura di Torino ci sarebbero conversazioni tra i due sul tema. "Coinvolti" anche altri due compagni e un membro dello staff tecnico. Ipotesi omessa denuncia, ma l'ex difensore bianconero smentisce
Il vizio del gioco di Nicolò Fagioli non era un mistero in casa Juventus. L'ex capitano Leonardo Bonucci sapeva: come riferisce 'Repubblica', agli atti della Procura di Torino ci sarebbero conversazioni tra i due sul tema delle scommesse ma non esiste prova che il difensore partecipasse alle puntate. Insieme a Bonucci dalle chat sul cellulare di Fagioli emergerebbero anche altri due giocatori bianconeri, giovani e stranieri, e un membro dello staff tecnico di Massimiliano Allegri. E qui - scrive Repubblica - si fa largo l'ipotesi dell'omessa denuncia: secondo il codice di giustizia sportiva chi viene a conoscenza di un giocatore o una società che abbia scommesso o stia per farlo, ha l’obbligo di informare immediatamente la Procura Federale. Per chi non lo fa la sanzione è di non meno di sei mesi di squalifica.
Dalle chat di Fagioli ci sono anche i colloqui con gli allibratori, che in pochi mesi hanno incassato più di un milione di euro. Gli inquirenti stanno verificando se esistono gli estremi per contestare i reati di usura o estorsione: il giocatore bianconero era disperato per le somme di denaro che stava perdendo.
BONUCCI PREANNUNCIA AZIONI LEGALI
La notizia del suo "coinvolgimento", ha colto di sorpresa e fatto arrabbiare lo stesso Leonardo Bonucci, che ha deciso di affidare la questione allo studio legale romano degli avvocati Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, lo stesso che lo segue dall'estate per la causa alla Juventus. "Quanto riportato stamani su particolari organi di informazione è gravemente lesivo della propria immagine professionale e della propria reputazione personale e che per questo intenderà tutelarsi nelle sedi opportune", hanno fatto sapere i suoi legali.