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L'ANALISI

Ripartenza calcio: gli ostacoli (legali) da superare

Ancora diversi nodi da sciogliere: ecco quali

di Gianluca Mazzini
20 Apr 2020 - 15:56

Si fa presto a dire ripartenza. Nella settimana decisiva per il calcio restano molti i problemi sul tavolo. Soprattutto sul fronte tecnico-legale. Come ci ha spiegato dettagliatamente l’avvocato Vittorio Turinetti di Priero, esperto di diritto sportivo. Secondo il legale Il provvedimento governativo che dovrebbe dare il via libera alla ripresa degli allenamenti si annuncia piuttosto complesso. Molti i nodi da sciogliere non affrontati nel protocollo redatto dai vertici del calcio nazionale e consegnato al governo. Vediamoli.

DIRITTO DEL LAVORO: Rispetto a tutti gli altri lavoratori ai calciatori serve una normativa specifica che sancisca l’abolizione della cosiddetta “distanza sociale” (di almeno un metro). Questo lo si può fare solo attribuendo al calcio e in particolare al campionato di Serie A un valore sociale.

RESPONSABILITA’ LEGALI: Se riprende il campionato su datori di lavoro (società) e medici sociali gravano grandi responsabilità . Infatti è il forte rischio di ricorsi legali. Se un calciatore contrae il virus, non si può escludere che faccia causa alla sua società. Per questo è possibile che club e medici sociali possano chiedere/pretendere una scudo legale che li sollevi da responsabilità civili e penali.

PRIVACY: Ad oggi le società non sono obbligate a comunicare le condizioni fisiche dei propri tesserati. In caso di ripartenza queste informazioni dovrebbero essere rese pubbliche. In sostanza ci dovrebbe essere una rinuncia o una contrazione della privacy. Tutti coloro che scendono in campo hanno diritto di conoscere lo stato di salute dei propri avversari. Per questo diviene necessario definire un organo terzo e imparziale che possa raccogliere i dati medici di calciatori e arbitri da comunicare prima delle partire.

SANITA’: le società si stanno attrezzando per acquisire sul mercato migliaia di tamponi (costo 150 euro l’uno) a cui sottoporre i propri tesserati. Vista la penuria in Italia di questi strumenti fondamentali (e la domanda ancora altissima), l’uso massiccio dei tamponi per i calciatori può avvenire solo con il benestare del Servizio Sanitario Nazionale.

DISPONIBILITA’. Tutta da verificare la disponibilità dei singoli calciatori a sottostare a regole rigide come quella dei ritiri con clausura per molte settimane. Ma c’è anche da capire se tutti accetteranno tutte le trasferte.

A proposito di disponibilità ancora due quesiti tecnici. Cosa succede in caso di infortunio? I giocatori possono lasciare i ritiri? Altra domanda: in caso di nuovi contagi tra i giocatori a cosa si andrebbe incontro? Risposte tutte da scrivere. La palla adesso passa al governo, già travolto da mille emergenze. Vedremo mercoledì.

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