Deciso il taglio fino a giugno se il campionato non riprende e soldi devoluti ai dipendenti del club
Niente stipendio fino a giugno se il campionato di Serie A non dovesse più riprendere a causa dell'emergenza coronavirus, e poi un aiuto concreto ai dipendenti del club finiti in cassa integrazione. I giocatori della Roma assieme al tecnico Paulo Fonseca hanno trovato l'accordo col club sul fronte del taglio degli ingaggi, seguendo quanto fatto in precedenza in serie A da Juventus e Parma. La squadra e l'allenatore portoghese, se la stagione non dovesse ricominciate a causa della pandemia di Covid-19, rinunceranno in questo esercizio di bilancio in chiusura al 30 giugno a quattro mensilitàa' (ovvero da marzo a giugno, quelle di inattività).
Se il campionato invece dovesse ripartire, giocatori e tecnico recupereranno alcune mensilità (due o tre) che verranno però spalmate nella prossima stagione sportiva. Oltre al taglio degli stipendi, che coinvolge pure i piani alti della società giallorossa (via una mensilità per tutti i dirigenti), Dzeko e compagni affiancati da Fonseca si sono impegnati anche a coprire la differenza tra la cassa integrazione e lo stipendio pieno dei dipendenti di Trigoria. La Roma è la terza società del massimo campionato a trovare un accordo con i giocatori, e lo staff, dopo la Juventus e il Parma, ma la prima a comprendere nel patto anche un aiuto si dipendenti in difficoltà. I bianconeri si sono ridotti gli stipendi del 30%, i giocatori gialloblù hanno rinunciato per ora ad una mensilità.