L'esterno può partire titolare, l'argentino arma a gara in corso. Il tecnico mescola le carte e blinda gli allenamenti a Trigoria
Due giorni alla finale di Europa League e José Mourinho, come suo solito, cura ogni dettaglio sino ai confini della maniacalità: l'allenatore portoghese ha infatti proibito ai dipendenti di Trigoria di osservare gli allenamenti in vista del Siviglia. Come riporta il Corriere dello Sport, nessuno (a parte lo staff tecnico e medico) ha il permesso di affacciarsi per osservare sul campo tattiche e schemi in vista di mercoledì sera, nulla deve essere lasciato al caso, nulla deve restare intentato pur di alzare la coppa a Budapest. E anche per questo sono diversi i dubbi di formazione che accompagnano questa lunga vigilia: forse non nella testa di Mou, ma di sicuro tra chi segue da vicino i giallorossi.
Si parte dalle situazioni relative a Paulo Dybala e Leonardo Spinazzola: la certezza è che sono recuperati ma solo il secondo sembra avere chance di partire dall'inizio, con la Joya (che lunedì si è allenato senza sentire dolore alla caviglia) arma a gara in corso, magari come contro il Feyenoord quando era entrato e aveva segnato il gol che aveva portato il match ai supplementari. Dietro Tammy Abraham la situazione è molto fluida, a supporto dell'attaccante inglese - oltre al sicuro titolare Lorenzo Pellegrini - c'è concorrenza, El Shaarawy sta bene ma l'esperienza e la classe di Georginio Wijnaldum potrebbero fare la differenza. A meno di una mossa a sorpresa con l'inserimento di Edoardo Bove, che ha dimostrato di poter fare bene un po' ovunque.
Se Spinazzola partirà dall'inizio, Zalewski si accomoderà in panchina: in caso contrario, il polacco è pronto per ricoprire il ruolo. A Roma lasciano aperta la porta anche all'impiego di El Shaarawy a sinistra per tenere frenata la catena di destra andalusa ma è un'opzione che al momento Mourinho tiene in secondo piano. Se la diga a centrocampo sarà compito di Cristante e Matic, resta un ultimo dubbio su chi completerà il terzetto difensivo con Mancini e Smalling: testa a testa tra Llorente e Ibanez, sarà più che altro una questione 'filosofica'. Il piede delicato dello spagnolo servirebbe a impostare con più facilità l'azione, il brasiliano garantirebbe più copertura in ripiegamento.