I biancocelesti non hanno ancora ingranato, i giallorossi (senza Pellegrini) appannati ma non mollano mai: sarà sfida decisiva
© Getty Images
Domenica pomeriggio, ore 18, lo stadio Olimpico ospiterà il primo derby stagionale. Lazio-Roma sarà una prima volta sia per Maurizio Sarri che per José Mourinho, anche se i due allenatori arrivano alla stracittadina della Capitale con sensazioni, certezze e punti in classifica diversi. Doverosa premessa: alla sesta giornata è inutile portarsi troppo avanti coi ragionamenti, sentenze assolute non ce ne possono essere ma questo primo mese di stagione qualche indicazione l'ha data ed è da lì che bisogna partire.
Chi ci arriva sottotono è sicuramente la Lazio. Non tanto per la classifica, anche se i due punti nelle ultime tre partite riassumono bene le difficoltà del periodo biancoceleste, quanto per come la squadra dimostra di non avere ancora assimilato i concetti del gioco sarriano. Il taglio netto con la gestione Inzaghi, dopotutto, esponeva l'ambiente a questo tipo di situazione: impossibile pensare che un cambio così radicale potesse avvenire in tempi brevissimi (in special modo in questo momento della stagione, con partite ravvicinate che lasciano poco spazio alle sedute tattiche) ma quando Immobile parla di "timore" spiega l'attenzione che i giocatori ci stanno mettendo ma allo stesso tempo l'apprensione di poter sbagliare qualcosa nel preciso meccanismo del Sarriball.
Ecco perché il derby può essere un'occasione, quella di liberarsi di certi "timori" e approfittare dell'adrenalina che solo una stracittadina può dare. Si pensi soprattutto a Luis Alberto, tra i più appannati del periodo, ma che nei derby spesso e volentieri ha risposto presente. "È il momento giusto per giocarlo" racconta Immobile e chissà che il famoso discorso del "nei derby i favoriti e gli sfavoriti si ribaltano" non sia di buon augurio per la Lazio.
Dall'altra parte ci sarà una Roma non meno carica. Nonostante l'1-0 contro l'Udinese abbia in fretta cancellato la sconfitta di Verona, Mourinho ha due grattacapi. Innanzitutto l'assenza di Pellegrini, che verrà squalificato dopo l'espulsione di ieri, e poi qualche scoria che la trasferta al Bentegodi sembra aver lasciato, quantomeno a livello di convinzione. Il tecnico portoghese aveva subito calmato le acque parlando di "una sconfitta, non di dieci. Qui è molto facile deprimersi" ma anche contro l'Udinese, dopo un bel primo tempo, la squadra è sembrata mostrare qualche cedimento rischiando anche il pari dei bianconeri.
I giallorossi che, ricordiamolo, partono favoriti, vogliono però restare attaccati al treno delle prime e per farlo metteranno in campo una caratteristica che hanno già ereditato dal suo allenatore: il carattere. Il gruppo segue Mou con cieca fiducia e anche nei momenti di difficoltà si dà una mano, cosa molto utile in partite come il derby, che vivono di diversi momenti altalenanti nel corso dei novanta minuti. Ecco perché domenica, tra Lazio e Roma, lo spettacolo è garantito.