La vittoria nel derby contro la Lazio conferma che, al terzo tentativo, la società giallorossa ha trovato l'allenatore giusto
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Forse poteva riuscirci solo lui. Lorenzo Pellegrini, quasi separato in casa e dato da molti per partente, è tornato nei cori e nei cuori giallorossi grazie alla capacità di un allenatore che ne ha viste talmente tante da sapere leggere le motivazioni dei suoi giocatori, anche quelli che sembrano entrati in un tunnel senza via d'uscita. Il suo nome è Claudio Ranieri, la sua mission è saper risolvere qualsiasi situazione, anche la più complicata. E non c'è dubbio che la Roma versione 2024/25 fosse oggettivamente in uno dei momenti più bui della sua storia recente.
Alla fine i Friedkin hanno capito che la strada era una e unica, rivolgere lo sguardo verso Testaccio e convincere un vecchio cuore giallorosso a imbarcarsi nella sua terza esperienza da guida tecnica della Roma, dopo aver detto di non volere più allenare una squadra di club. Ma al richiamo dell'amore della vita non si può dire di no. Ranieri ha seguito la sua idea, quella che lo ha portato a vincere in giro per l'Europa e a promuovere e salvare squadre che sembravano spacciate. Arriva, osserva, mette i giocatori nelle condizioni migliori per rendere al meglio e ottiene risultati.
La vittoria del derby è un'impresa più grande di quanto sembri e non soltanto per i clamorosi 15 punti di distacco in classifica della vigilia. Non concedere campo alla Lazio per sviluppare le sue giocate in velocità, sfruttare i palloni in verticale per le sponde di Dovbyk per liberare la fantasia di Dybala e la fiducia data a Pellegrini, sono state le chiavi per una vittoria che non vale solo per una soddisfazione campanilistica.
La vittoria sulla Lazio è l'emblema del modo in cui Ranieri, nella sua quarantennale esperienza in panchina, sa gestire il gruppo e i singoli. Alla vigilia del quinto derby vinto in altrettante stracittadine, il Sor Claudio ha ascoltato quella che era la bandiera ammainata della Roma attuale, ha capito la sua voglia di riscatto e gli ha consegnato le chiavi del gioco. Il gol che ha sbloccato la partita è arrivato proprio con una prodezza di Pellegrini, al termine di un'azione bellissima e studiata. Dopo il vantaggio allenatore e capitano si sono scambiati uno sguardo che valeva più di molte parole. Il rapporto con Roma è tornato quello dei bei tempi e le voci di un possibile addio si sono sciolte nell'abbraccio dell'Olimpico. L'"aggiustatutto" (soprannome che Ranieri si porta dietro dai tempi del Chelsea) ha fatto l'ennesima riparazione, dimostrando che l'età è solo una questione anagrafica. La realtà, spesso, se ne frega della carta d'identità.