Il presidente della Roma chiede chiarimenti su come agire per rispettare i paletti finanziari. I casi di Inter, Juventus e Milan
Rispettare il Fair Play dell'Uefa o pagare 12 milioni di euro di multa e, sul mercato, fare ciò che si vuole. Oppure mettersi a posto coi giovani della Primavera senza dover cedere i big? E' questo il senso della lettera che il presidente della Roma, James Pallotta, ha inviato al Club Financial dell'Uefa per chiedere chiarimenti rispetto al Fair Play finanziario perché queste regole siano sì valide per tutti (e lo sono), ma che siano anche applicate in modo omogeneo, e se ci sono scappatoie consentite dai regolamenti, ebbene: siano valide per tutti.
La Roma, in sostanza, non intende passare per... fessa, come scrive "Il Tempo" E chiede spiegazioni all'Uefa. La lettera di Pallotta non intende coinvolgere altri club italiani, ma sostenere un proprio punto di vista. Dal 2013 a oggi il club ha dovuto/voluto cedere calciatori di primo livello come Lamela, Alisson, Nainggolan e Strootman per rispettare i vincoli Uefa in tema di bilancio. Cessioni dolorose, polemiche annesse, ma regole rispettate e... E in giro che cosa accade?
Pallotta, senza entrare nello specifico, si chiede se il sistema adottato da altri club sia valido anche per la Roma. Non li cita, ma il riferimento è a Inter e Juventus che non hanno ceduto i big, e utilizzano della Primavera per fare plusvalenze: tutto lecito, è vero, ma pur sempre un modo per aggirare il senso del Fail Play.
O il Milan che è stato riammesso alle Coppe europee dal Tas pagando una multa di 12 milioni per pregresse violazioni del FFP. Pallotta dice: "Non è allora meglio pagare 12 milioni di multa e tenersi stretti i big?".
La Roma non fa riferimenti diretti ai club, ma chiede chiarimenti all'Uefa. In attesa di una risposta.