I grandi ex però hanno sempre avuto un trattamento speciale: l'Olimpico travolse l'ex capitano di fischi
Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. La frase di una nota canzone del romanista Antonello Venditti è abusata nel mondo del pallone, ma quando si parla di calciatori certi accostamenti risultano semplici. Gli amori ritornano, ma non sempre con la stessa maglia addosso e come in ogni grande storia d'amore finita tanto più grande è stato l'affetto quanto più dolorosa sarà la delusione. Il calcio non fa eccezione e Romelu Lukaku, nuovo attaccante della Roma, è pronto a tornare a San Siro colorato dai tifosi dell'Inter che non hanno mai dimenticato le sue parole da interista, ma che ora non possono fare altro che puntare il dito - anzi, fischiare - contro Big Rom per un'estate poco chiara con un mancato ritorno alla base.
Ovviamente c'è modo e modo. "Lukaku? Sbaglia chi alimenta un clima d'odio nei suoi confronti - ha commentato il dg della Roma Tiago Pinto -. Dobbiamo fare molta attenzione alle parole che vengono usate. La nostra responsabilità sociale è molto grande e quando qualcuno di noi, per interesse individuale, alimenta questo clima è una cosa sbagliata".
Il riferimento del dirigente giallorossa è all'attesa spasmodica dei tifosi interisti verso la partita tra Inter e Roma di domenica 29 ottobre con un solo giocatore nel mirino: Romelu Lukaku. Per il belga, che nell'estate 2023 è stato protagonista di vicende di mercato poco chiare dopo essere stato a un passo dal ritorno all'Inter, la tifoseria organizzata ha preparato più di 30mila fischietti per disturbarlo, contestarlo e rendergli il ritorno al Meazza difficoltoso. Vicenda già successa in passato con Ronaldo (gol in rossonero nel derby) e non solo, toccando anche l'Olimpico e i tifosi della Roma.
Nel dicembre 2021 alla prima in nerazzurro contro la Roma, Edin Dzeko - terzo miglior marcatore di sempre della società giallorossa - fu travolto dai fischi alla lettura delle formazioni e durante buona parte della partita. Fino al cambio avvenuto al 75', dopo un suo gol peraltro, in cui ai fischi assordanti dei tifosi della Roma rispose con un applauso.
Scene limite ma del tutto normali nel mondo del calcio e non solo, tollerabili fino a quando le manifestazioni di dissenso restano nell'ordine della civiltà. Meno, semmai, quando sfociano in insulti pesanti, minacce social e quant'altro generando quel clima d'odio citato da Tiago Pinto. La linea di confine è molto sottile e il pubblico di San Siro, come in quel caso all'Olimpico e in molti altri, dovrà essere bravo a non superarla mai.