La corte d'appello della federcalcio ha confermato la sentenza del giudice sportivo in merito alla partita dei giallorossi a Verona
Nonostante l'ottimismo delle ultime ora in casa giallorossa, la corte sportiva di appello della FIGC ha respinto il ricorso della Roma sul caso del centrocampista Amadou Diawara. Confermata quindi la sentenza del giudice sportivo che ha assegnato la vittoria a tavolino all'Hellas Verona per 3-0. E' quanto si legge in un comunicato sul sito della FIGC.
Dopo lo 0-0 sul campo dello scorso 19 settembre (prima giornata di campionato), erano stati assegnati i tre punti alla squadra gialloblù a causa del mancato inserimento, da parte dei giallorossi, di Amadou Diawara nella lista dei 25 giocatori over 22 schierabili. I successivi ricorsi della Roma hanno subito diversi rinvii, l'ultimo solo qualche ora fa. Ora è però arrivata la sentenza della corte presieduta dal vicepresidente Lorenzo Attolico, che ha considerato "infondato" il ricorso del club giallorosso. Il giudice sportivo aveva già sanzionato la Roma per aver schierato Diawara: "L'inserimento nella lista dei giocatori, che deve rispettare le proporzioni di partecipazione (25 nomi), costituisce elemento essenziale per fare conoscere alle altre consorelle partecipanti i giocatori contro i quali si misureranno, nel rispetto dei principi di lealtà sportiva e, soprattutto, delle regole alle quali tutti devono uniformarsi", si legge in un passo della sentenza.
ROMA, FIENGA: “STUDIAMO ALTRE AZIONI”
"Preso atto della Decisione della Corte Sportiva Appello Figc - pur con il doveroso rispetto dei magistrati sportivi che hanno deliberato in tal senso, dopo una evidentemente lunga e dibattuta Camera di Consiglio - non posso non esprimere tutta la mia amarezza per una sentenza che reputo profondamente ingiusta". L'amministratore delegato della Roma, Guido Fienga, in una lunga dichiarazione all'ANSA, manifesta grande delusione per la sentenza della Corte sportiva di appello che ha respinto il ricorso giallorosso per la vicenda Diawara in occasione della partita col Verona. "Si è persa un'occasione - spiega Fienga - per intervenire e modificare un'evidente lacuna normativa, ma soprattutto non si è voluto evitare che venisse comminata una sanzione palesemente sproporzionata rispetto al fatto commesso. Abbiamo fatto il massimo depositando un ricorso di grande importanza, che proponeva una soluzione giuridica che avrebbe permesso un giusto riesame di equità su questa norma che non distingue l'errore dal dolo. Riservandoci di analizzare ulteriori nostre azioni - allo stato - ci limitiamo a prendere atto che si è semplicemente deciso per una drastica chiusura a qualsiasi ipotesi di revisione di tale norma che riteniamo iniqua e ingiusta".