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Roma, anno zero: investimento sui giovani e tetto ingaggi

A Trigoria ritorno alle origini del progetto americano, targato Fonseca

13 Set 2019 - 13:51

Anno zero per la Roma, rivoluzionata nella guida tecnica, e zero rischi nello scegliere la filosofia del rilancio giallorosso. E' un ritorno alle origini del progetto americano, quello del management di Trigoria: acquistare solo giocatori Under 27 che per crescita tecnica e costi gestionali non rappresentino più zavorre, ma casomai importanti plusvalenze.

L'annus horribilis chiuso con la sesta posizione ha portato un dislivello di circa 70 milioni, a fronte di costi complessivi confermatisi sui 250 milioni. Un troppo autonomo Monchi - che insieme al corpo tecnico ha messo il sigillo sull'uscita di De Rossi - ha compiuto degli errori: in controtendenza col passato, sono arrivati giocatori dall'età e dagli stipendi alti come Nzonzi e Pastore - anche se il Flaco rientra nel progetto tecnico di Fonseca - che hanno generato una minusvalenza. Petrachi ha dovuto così operare dentro paletti molto stretti: big, come il francese e Schick, in prestito - con la speranza che si trasformino in riscatti a giugno 2020 - e investimenti mirati sulla bella gioventù.

Non bastassero questi accorgimenti, non arrivasse neanche la qualificazione alla Champions, allora almeno una cessione dolorosa - Under o Zaniolo, oggi trattenuti - sarebbe inevitabile, così come diventerebbe complicato riscattare gente come Mkhitaryan o Smalling. Due i confini di ingaggio utili a ridurre il monte complessivo: 1 milione e mezzo per i più giovani, 2, 5 per la fascia media, salvo eccezioni come quella di Dzeko, la cui permanenza ha scongiurato un potenziale esborso decisamente molto più oneroso.

La svolta, inutile dirlo, verrebbe dallo stadio e qui il numero 2 del club Baldissoni e l'ad Fienga si aspettano, a breve, la convenzione urbanistica; l'attesa non sarebbe inferiore a 5 anni ma la Roma resterebbe così nei 30 top club europei; diversamente, piani e obiettivi andranno rivisti a ribasso. Petrachi e Fonseca (il cui parere non è vincolante) sono le fondamenta della governance tecnica giallorossa; Fienga dà coerenza economica ai piani, Pallotta - come è normale - approva o respinge. E Franco Baldini? L'ex dg rappresenta spesso l'ultimo anello della catena, essendo del presidente il fido consigliere.

Il pensiero va a Totti e De Rossi – nessun rimpianto tecnico per lui - e a una romanità che nel futuro potrà essere un “plus”, ma non una condizione; a breve, per il Superclasico di coppa, i due si ritroveranno a Buenos Aires; intanto, l'ex numero 10 ha fatto tappa a Mosca, acclamato dal pubblico russo, per il "Football Heroes Award". A giorni, Totti svelerà il suo nuovo progetto nel calcio.

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