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Il tecnico giallorosso: "Non c'è tempo per piangersi addosso, con questo gruppo usciremo da questo momento"
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La Roma è crollata in casa del Genoa e dopo l'1-4 al Ferraris la squadra giallorossa si lecca le ferite. Cinque punti in sei giornate, undici gol subiti: questi sono i dati più eclatanti per la formazione di Mourinho, a fine partita sotto la curva romanista insieme ai giocatori: "Non ho molto da dire dopo una partita così - ha commentato il tecnico portoghese -, non ho parlato coi giocatori e ho solo salutato, non voglio analizzare troppo la partita".
"Abbiamo iniziato male subendo un gol subito in maniera brutta - ha continuato Mourinho -, ma abbiamo avuto una reazione. Subito dopo il pareggio però abbiamo avuto l'infortunio di Llorente che ha cambiato la struttura della squadra. Poi Mancini è stato ammonito e abbiamo preferito cambiare il modulo. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, dopo il gol in fuorigioco ci sentivamo di poter pareggiare perché dominavamo il possesso pur senza qualità. Ho fatto cambi offensivi, ma dopo l'1-3 è finita".
La Roma ha subito già 12 gol in stagione considerando tutte le competizioni: "La solidità difensiva è venuta meno - ha continuato il tecnico a DAZN -. La gente criticava gli errori di Ibanez con la palla, che sono successi qualche volta, ma ci dava una solidità incredibile. Smalling è una pedina che ci manca molto. Però questa solidità persa non è dovuta solo ai giocatori che non abbiamo, perché si può avere anche con un lavoro collettivo importante ed è vero che questo è venuto un po' meno. Ogni tiro che ci fanno in porta è gol e non per colpa di Rui Patricio. Ogni partita è così e questo è il momento che stiamo vivendo".
La classifica è veramente brutta con il peggiore inizio della Roma nell'era dei tre punti a vittoria e il peggiore nella carriera di Mourinho: "Tutto vero, ma è anche vero che la Roma viene da due finali consecutive in Europa". Anche la Roma ha avuto infortuni in campo: "Il Genoa ha avuto due giorni in più di noi per allenarsi e ha perso due giocatori. Llorente storicamente si infortuna spesso, veniva da tre partite consecutive e non sono sorpreso. Questo è il gruppo che abbiamo e con questi ragazzi, con pregi e difetti, dobbiamo uscire da questa situazione. Non c'è tempo per piangersi addosso, anche se dentro ovviamente stiamo molto male. La prossima partita è molto importante per noi".