Il tecnico portoghese si presenta: "Sono fiducioso, vinceremo qualche trofeo in questi anni"
Nella settimana delle presentazioni e dei nuovi corsi soprattutto tra le prime della classifica, a Roma è arrivato il turno di Paulo Fonseca. Il nuovo allenatore giallorosso prende il posto di Di Francesco e Ranieri ed è arrivato nella capitale dopo aver vinto il premio di miglior allenatore dell'ultimo campionato ucraino alla guida dello Shakhtar Donetsk. "Sono molto felice di essere qui - ha ribadito il tecnico portoghese dopo le prime parole appena atterrato in Italia -, sono motivato nel poter lavorare in questa città e con questa squadra. Non sarà la mia Roma, ma la Roma di tutti. Siamo molto motivati per costruire una squadra ambiziosa e che renda orgogliosi i nostri tifosi".
Proprio il rapporto di fiducia con la piazza romanista è un qualcosa che Fonseca dovrà conquistare sul campo: "Quando venni all'Olimpico da avversario c'era un'atmosfera importante. Farò di tutto per ricreare quell'ambiente intorno alla nostra squadra". Il discorso più importante però riguarda il mercato dopo gli addii di Manolas ed El Shaarawy, con le situazioni di Zaniolo e Dzeko in stand by: "Io e il ds Petrachi stiamo lavorando intensamente per creare una squadra forte, lo stiamo facendo con criterio e ponderando le scelte per portare qui giocatori che diano qualità alla squadra, come Pau Lopez".
Un nome caldo è Higuain, ma sul Pipita il tecnico della Roma non si è sbilanciato: "Sono in sintonia con Petrachi, poi non è mia intenzione parlare di giocatori di altre squadre. Se Higuain verrà da noi, avrò il piacere di parlarne". La palla è dunque passata sugli obiettivi stagionali: "Pallotta non mi ha fissato traguardi concreti, ma io mi pongo l'obiettivo di tornare in Champions League. La priorità però al momento è costruire una squadra forte, ambiziosa e coraggiosa al di là del risultato. Voglio vincere sempre, se renderemo i tifosi orgogliosi della loro squadra il traguardo sarà più vicino, ma non mi piace fare promesse. Sono però convinto che in questi due anni di contratto più uno, potremo vincere qualcosa".
Complicata resta la situazione Dzeko con qualche scintilla anche tra il bosniaco e Petrachi: "Non ho parlato con Edin, ma voglio che resti alla Roma chi è felice di farlo. Voglio giocatori dediti alla causa e motivati a lottare per questo club. Zaniolo? Ha un grande talento e noi ci crediamo molto, ma deve dimostrare in allenamento di merirare questa maglia. La squadra ha talento, ma voglio giocatori pronti a sacrificarsi mettendo gli interessi della squadra davanti a tutto".
Il rischio è quello di una rivoluzione: "E' ovvio che ci sono giocatori che mi aspetto siano dei pilastri del futuro e che facciano parte a pieno titolo del progetto - ha commentato Fonseca -, ma comunque mi aspetto che ci vorrà un po' di tempo perché i miei concetti vengano assimilati. Sono positivo e ottimista, avremo una squadra forte". Il capitano sicuramente cambierà dopo l'addio a De Rossi: "Florenzi era il capitano della squadra, ora è una questione che analizzeremo attentamente, ma la probabilità che continui a esserlo è molto elevata".