L'attuale team manager giallorosso nel mirino di alcuni tifosi per una testimonianza alla Digos del 2015
Non è ricominciata bene l'avventura di Morgan De Sanctis alla Roma. L'ex portiere, che ha chiuso la carriera al Monaco lo scorso anno dopo tre stagioni in giallorosso, è tornato a Trigoria da poche settimane come team manager. E sui muri della città sono comparse un paio di scritte offensive nei confronti dell'ex giocatore: "Punti il dito, firmi il verbale, Morgan De Sanctis lurido maiale" e "Morgan De Sanctis spione infame" ad opera di alcuni ultrà.
Insulti pesanti, minacce inaccettabili che hanno radici nel passato giallorosso dell'ex portiere. Una parte del tifo romanista lo accusa di aver raccontato troppe cose alla Digos un paio d'anni fa, nel marzo 2015: all'epoca la Roma fu eliminata dall'Europa League per mano della Fiorentina (con un pesante 3-0) e in seguito a quel ko alcuni giocatori furono chiamati sotto la Curva Sud. La Procura di Roma aveva deciso di aprire un'inchiesta e interrogare anche Totti e De Rossi (anche loro presenti al confronto sotto la Curva) per presunte minacce e ricatti. L'allora capitano e vice capitano però non rivelarono molti dettagli. A parlare fu invece Morgan De Sanctis che raccontò di alcuni insulti ricevuti dai tifosi: "Mi gridarono più volte napoletano di m... e mercenario" disse il portiere rivelando anche di essersi sentito intimorito. Dei tre giocatori convocati in questura, insomma, De Sanctis, fu l'unico a rivelare le offese ricevute. E da allora gli ultrà non lo hanno mai perdonato.