Il nuovo tecnico giallorosso preferisce giocatori di gamba che garantiscano intensità e pressing
A Trigoria si sta studiando la nuova, ennesima, rivoluzione. Sulla panchina della Roma dopo appena quattro giornate in archivio si siederà Ivan Juric, chiamato dalla società giallorossa per prendere il posto di Daniele De Rossi. L'ex Toro porterà le sue idee e la sua grinta, con la voglia di sfruttare al massimo la grande occasione in una piazza importante. Il primo obiettivo di Juric a Trigoria è stato quello di provare a isolare il gruppo squadra dal trambusto e dalle polemiche che hanno investito giocatori e società, iniziando subito col duro lavoro in maniera tale da ridurre il più possibile il fisiologico tempo di adattamento alla nuova situazione.
Il primo appuntamento per la Roma di Juric è in casa contro la sorprendente capolista del campionato, l'Udinese di Runjaic, ma il grosso del lavoro il tecnico croato dovrà farlo sulla testa dei propri giocatori e sui propri concetti di gioco. Per questo è stato imposto a tutti un ritiro light, coi giocatori costretti a cenare nel centro sportivo con il tecnico fino a domenica, lasciando la facoltà di tornare a casa a dormire. Ma in campo come cambierà la Roma?
Il primo grosso passo sarà sicuramente il ritorno alla difesa a tre che con Daniele De Rossi stava progressivamente sparendo salvo tornare in qualche occasione, come nell'ultima sfida di Genova. Juric ha sempre giocato con la linea difensiva a tre e anche con la Roma è destinato a portare avanti il suo credo, dando spazio alla fisicità di Hummels ed Hermoso. In mezzo al campo l'impeto di Koné e la gamba di Cristante dovrebbe essere preferito ai fini dicitori con più tecnica ma meno intensità, mentre i grossi dubbi riguardano le fasce per completare un undici in grado di riattaccare subito la palla una volta persa.
L'infortunio di Saelemaekers ha tolto una possibilità a Juric che a sinistra dovrebbe fare da subito affidamento su Angelino rispostandolo come quinto sulla linea laterale, mentre dalla parte opposta è Celik a sembrare in vantaggio su El Shaarawy. Dovbyk punta centrale è una garanzia, con due alle sue spalle tra Pellegrini, Dybala, Soulé, Le Fée e Baldanzi.