Il tecnico giallorosso dopo il match con l'Empoli: "Siamo in lotta con le più forti, nonostante i nostri limiti"
José Mourinho commenta la vittoria della sua Roma contro l'Empoli togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: "Potevo andare via a dicembre, invece sono rimasto - ha svelato a Dazn, riferendosi con tutta probabilità alle lusinghe ricevute dalla federazione portoghese -. A volte sembra che la Roma sia in difficoltà e che debba andare in Serie B, ma la realtà è che siamo lì davanti a lottare con squadre fortissime".
La squadra veniva da una brutta prova in Coppa Italia con la Cremonese: "Differenze con quella partita? Che oggi abbiamo giocato con la squadra al momento più forte, c'era un piano di gioco perfettamente definito, anche se poi l'intensità si è abbassata e il modo di giocare è cambiato. Purtroppo questa è la nostra natura adesso, ma sono contento perché riusciamo a giocare anche con qualche limite. Abbiamo fatto tre punti contro un'ottima squadra, l'ho detto anche a Zanetti, la considero una grande vittoria".
Il messaggio è chiaro, secondo Mourinho la coperta giallorossa è molto corta: "C'è chi capisce, chi non capisce, chi fa finta di non capire. Se giocavamo con questa formazione con la Cremonese eravamo in semifinale, ma magari non vincevamo oggi. Facciamo il massimo, lavoriamo tanto, ma questa è la realtà. Avevo detto ai ragazzi che dovevamo entrare in campo con uno zaino pieno di frustrazione per l'ultima sconfitta, ma che dipendeva solo da noi, non potevamo contare su nessun altro".
Tra i grandi protagonisti del successo sui toscani, naturalmente Tammy Abraham: "Ha vuto un periodo che mi ha fatto sorgere qualche dubbio, non sulle qualità, ma sul momento, che è stato difficile. Ora gioca in un modo in cui anche senza segnare riesce a dare un grandissimo contributo. Oggi ha fatto tutto benissimo, anche nel secondo tempo, tenendo palla e dando tempo alla squadra di ricompattarsi. Ha avuto ottime interazioni con Dybala e Pellegrini, sta vivendo un momento positivo".
Chi sta trovando poco spazio è invece Andrea Belotti: "Ovviamente ci sarà bisogno anche di lui. È arrivato tardi, ha avuto due infortuni, adesso è in una buona condizione e in Coppa Italia ha fatto bene, al di là del gol. Ha fatto un lavoro paragonabile a quello di Abraham oggi. Sta crescendo la sua fiducia e la mia fiducia in lui, però si gioca in undici, questa è la realtà. Tante squadre tengono in panchina giocatori incredibili, ma venite a chiedere a me di Belotti. Anche quei 30 secondi che ha giocato mi hanno aiutato a vincere la partita.
Infine un commento sulle situazioni di Zaniolo e Smalling, quest'ultimo in scadenza e con una clausola per il rinnovo a suo favore: "Zaniolo è un problema della società, deve risolvere con loro, non con me. Per convincere Smalling a rimanere non posso fare niente".